Alitalia, trovato accordo: contratto resta valido (per ora)

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 25 Febbraio 2017 - 11:46| Aggiornato il 2 Ottobre 2018 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Trovato l’accordo tra Alitalia e sindacati: al termine di una trattativa fiume durata quasi dodici ore, le parti hanno sottoscritto un’intesa in cui si ribadisce la validità del contratto nazionale. Per ora: la trattativa per il rinnovo si avvierà solo dopo la presentazione del piano industriale per concludersi entro il 31 maggio. Soddisfatti tutti, dai sindacati all’azienda, al ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, che tanto si è speso insieme ai colleghi delle infrastrutture e del lavoro Graziano Delrio e Giuliano Poletti per favorire la mediazione.

“L’accordo raggiunto mi sembra un importante passo avanti per ricreare un clima costruttivo e utile ad affrontare le prossime settimane”, ha subito commentato Calenda, che ha seguito da vicino la trattativa, svoltasi in un hotel a due passi dal ministero. Il ministro ha quindi ringraziato a nome del governo i sindacati e l’azienda per il segnale di responsabilità che hanno dato.

Per la Filt Cgil l’accordo è positivo perché “ferma le decisioni unilaterali dell’azienda e riafferma il ruolo del contratto nazionale”. Con l’accordo, aggiunge la Fit Cisl, che “recepisce il nodo centrale delle richieste del sindacato”, “gli alibi sono finiti: i vertici hanno compreso che il rilancio di Alitalia può avvenire solo con la partecipazione di tutti e non con scelte al buio calate dall’alto”. Soddisfatta anche l’azienda, che evidenzia come l’intesa stabilisca tempi e modalità del negoziato per arrivare al nuovo contratto.

L’accordo, che è stato sottoscritto da tutti i sindacati confederali e dalle associazioni professionali (solo gli autonomi dell’Usb si sono riservati 24 ore), è arrivato al termine di una lunga giornata di trattative, che ha visto le parti impegnate nella scrittura e riscrittura del documento, con la discussione arrivata ad un momento di stallo nella serata di venerdì sui nodi della durata dell’ultrattività e del blocco degli scatti di anzianità.

Proprio su quest’ultimo punto, l’accordo riconosce il valore degli scatti che rimangono sospesi (il risparmio per i lavoratori che maturavano lo scatto in questi primi due mesi dell’anno sarebbe di circa 5 milioni) e verranno ricontrattati al momento del rinnovo. Non si fa invece riferimento al tema del regolamento aziendale, che l’azienda intendeva introdurre dal primo marzo, ma che i sindacati avevano chiesto di togliere come condizione per tornare al tavolo.

Nel corso della giornata erano suonate come un appello le parole dell’a.d. di Alitalia Cramer Ball ai dipendenti: “L’accordo rimane una delle condizioni imprescindibili per garantire ad Alitalia la sostenibilità e la competitività nel lungo periodo”, aveva scritto in una lettera ai lavoratori della compagnia, ricordando di aver ribadito nei giorni scorsi al governo l’impegno dell’azienda a trovare un’intesa.

Intenzionati fin dalla mattinata a non mollare, i sindacati: le sigle di categoria, che si sono presentate all’incontro concordi nel chiedere il ritiro degli atti unilaterali, hanno anche respinto l’idea che si possa fare un confronto con il contratto della low cost Ryanair. “Aspettiamo il piano industriale. Non pensino di scaricare le responsabilità sul costo e sull’organizzazione del lavoro. I lavoratori hanno già dato”, ha ammonito il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ricordando che si tratta della “seconda privatizzazione Alitalia che fallisce”.

Intanto la presentazione del piano industriale di Alitalia è attesa per la prossima settimana, come annunciato nel Cda del 16 febbraio. Il piano verrà presentato ai soci prevedibilmente tra lunedì e martedì, mentre non risulta ancora in programma una riunione del consiglio di amministrazione.