Sea Watch, capitana espulsa: un giurista spiega perché Salvini non può 

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 2 Luglio 2019 - 23:15 OLTRE 6 MESI FA
Sea Watch, capitana espulsa: un giurista spiega perché Salvini non può 

Sea Watch, capitana espulsa: un giurista spiega perché Salvini non può  (Foto Ansa)

A parte per quelli laureati alla “università della vita”, era invero abbastanza chiaro che l’arresto della Rackete fosse illegale. Neanche ha fatto in tempo a tornare in libertà che un prefetto, diretta emanazione sul territorio del ministro degli Interni, ha disposto l’espulsione della comandante.

L’espulsione di cittadini comunitari è però faccenda complicata. I motivi che permettono l’espulsione sono imperativi, come prevede la normativa comunitaria, permessa solo quando il comportamento del cittadino comunitario compromette la dignità umana, i diritti fondamentali della persona, oppure l’incolumità pubblica, rendendo la sua permanenza sul territorio nazionale incompatibile con l’ordinaria convivenza.

Il DL 181/07, emanato a seguito di gravi fatti di cronaca di cui si erano resi responsabili cittadini rumeni, quindi comunitari, ha permesso “l’allontanamento” (non l’espulsione) anche dei cittadini appartenenti alla UE, prima vietato.

Nella pratica esso è stato adottato solo per allontanare i detenuti a fine pena e per qualche integralista islamico. Categorie alle quali è difficile assimilare la Rackete.

Mi pare di poter azzardare che ancora una volta, un giudice investito da un ricorso avverso i “desiderata” di Matteo Salvini, non potrebbe che annullare il decreto di allontanamento della comandante della Sea Watch.