Coronavirus, lamento di un pugliese a Milano. Capitale morale dove sei finita?

di Antonio Del Giudice
Pubblicato il 15 Aprile 2020 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, lamento di un pugliese a Milano. Capitale morale dove sei finita?

Coronavirus, lamento di un pugliese a Milano. Capitale morale dove sei finita? (Foto Ansa)

Coronavirus. C’è qualcosa che mi copre il cuore, come diceva mia nonna quando voleva dire angoscia.

Da qualche giorno la mia angoscia si chiama Milano. 

In quella città ho vissuto per un lungo periodo, lì sono nati i miei figli e, forse sbagliando, un giorno l’ho lasciata per Palermo.

Poi a forza di lasciare sono finito a Pescara, ma sono rimasto con la testa rivolta a Milano. 

A mio figlio che vive a Vienna, ogni tanto butto lì: se mai volessi un giorno tornare in Italia, non avresti altra scelta che Milano.

Vizio di famiglia, anche mio padre amava Milano.

I miei viaggi mensili sono sospesi a tempo determinato spero, la Capitale morale del Paese mi manca.

Vivo scisso e preoccupato per i miei amici che sento tutti i giorni. Cellulare, videochiamate, messaggi, un brindisi virtuale di buon augurio ogni tanto.

Mi inondo di notizie e li inondo di parole.

Loro mitigano le preoccupazioni, seguono le prescrizioni, li trovo più sereni di quanto io possa credere. Mi rincuoro almeno un po’..

Eppure sento qualcosa che non va come dovrebbe.

Ogni giorno Angelo Borrelli me lo ricorda.  

E poi ci sono i numeri, il Pio Albergo Trivulzio, la faccia stravolta del presidente Fontana…I morti anonimi a centinaia ancora. 

Questo Coronavirus sta mettendo in discussione la grande Milano. Il nostro biglietto da visita nel mondo moderno, come lo era stata Roma nel mondo antico.

La mia fede resta intatta, salvo qualche tarlo che continua a rosicchiarla un pezzettino al giorno.

È lo stesso tarlo che, nell’ultimo quarto di secolo ha rosicchiato e rosicchiato senza tregua la Milano da bere.

Gli illusionisti se la sono bevuta per davvero. La leggendaria borghesia ha partecipato alla bevuta. La politica ha assecondato l’ubriacatura.

Non me m’ero accorto io, non mi piaceva saperlo.

Proprio adesso, nell’ora più buia come ha detto Papa Francesco, l’Italia e l’Europa avrebbero bisogno della Milano che non c’è.

Dov’è finita la Capitale morale? Questa è la domanda che mi copre il cuore.