Papa Francesco: corruzione tentacolare e evasione fiscale affamano il mondo

di Antonio Del Giudice
Pubblicato il 16 Maggio 2013 - 18:28 OLTRE 6 MESI FA
papa francesco

Papa Francesco a sera della elezione

Ha detto Papa Francesco:

“Una corruzione tentacolare e una evasione fiscale egoista che hanno raggiunto livelli mondiali”.

L’ideologia del mercato “ha ridotto l’uomo ad una sola delle sue esigenze: il consumo“.

“La maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continuano a vivere nella precarietà quotidiana con conseguenze funeste”.

La politica è chiamata a “riformare la finanza in senso etico”.

Non sono frasi estrapolate da un manifesto della Teologia delle liberazione. Sono le parole pronunciate proprio da Papa Francesco che ha ricevuto gli ambasciatori per la presentazione delle credenziali.

Chi lo conosce da tempo, ha sentito risuonare nelle orecchie i discorsi che il cardinale Joerge Mario Bergoglio pronunciava da arcivescovo di Buenos Aires, nella cattedrale o nei quartieri più miserabili della capitale argentina. Chi lo conosce da tempo, si aspettava queste parole, pronunciate con l’impeto proprio del francescano con la talare da gesuita. Il richiamo alla politica ha fondamento nella cultura della Compagnia di Gesù di Ignazio di Loyola con i suoi cinquecento anni di storia, L’attenzione alla povertà è la missione dei frati nati ad Assisi ottocento anni fa.

Bergoglio arcivescovo argentino non è un prete che abbia ceduto all’estremismo dei suoi confratelli “guerriglieri”, anzi. Ma la sua linea pastorale è stata netta a favore dei poveri e dei derelitti. La Chiesa argentina e le altre sudamericane sono “giovani” e vigorose, essendo nate cinquecento anni fa, non sono vecchie e decadenti come quelle europee che hanno superato i duemila anni. Quelle Chiese sono estranee agli agi del Vaticano, alle carriere dorate e agli altri vizi che, qualche giorno fa, il Papa ha condannato con vigore.

Ecco, diciamo che papa Francesco sta mantenendo le promesse e parla come quel Concilio Vaticano II messo un po’ in naftalina da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI. Bergoglio a quel Concilio non c’era, ma mostra tutta l’intenzione di riprendere quel cammino.

Naturalmente senza cedimenti sui temi eticamente sensibili, come la vita. Persino scontata la sua adesione alla marcia di domenica scorsa contro l’aborto, e ci mancherebbe. Ma forse la novità di Papa Francesco è tutta qui: chi affama il popolo, non pensi di lavarsi la coscienza marciando per la vita. Bergoglio fa il papa, non l’agitatore “di sinistra”. Chi se lo aspetta non ha capito che cos’è la Chiesa.