Berlusconi fa 40, è lui l’argine contro Grillo, Renzi populista perde consensi

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 28 Dicembre 2017 - 06:58 OLTRE 6 MESI FA
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Berlusconi fa 40, è lui l’argine contro Grillo, Renzi populista perde consensi

Berlusconi sale nei sondaggi, la sua coalizione è vista come il vero argine contro Beppe Grillo. E il Pd continua a scendere. Senza personaggi come Gentiloni, Minniti e Calenda andrebbe ancor più giù. La diagnosi è di Giuseppe Turani, in questo articolo pubblicato anche su Uomini & Business.

Il vecchio Parlamento domani viene sciolto e va a casa. Il 4 marzo, dopo le elezioni, arriva quello nuovo. Se questo è stato un pessimo Parlamento, quello nuovo sarà certamente peggiore. Sarà un parlamento dove le destre e i populismi la faranno da padroni.

Oggi, in base ai sondaggi, ma anche a quello che si sente in giro, il centrodestra coalizzato da Berlusconi è già al 40 per cento, i 5 stelle seguono intorno al 30 per cento, ma rischiano di essere il partito singolarmente più forte.

In teoria è proprio a uno di loro, stando ai dati dei sondaggi, che Mattarella dovrebbe affidare l’incarico di cercare una maggioranza e quindi di fare un governo.

C’è quasi solo da sperare che questa maggioranza non la trovino e che il gioco torni nelle mani del Presidente della Repubblica, che a quel punto potrebbe anche varare un governo tecnico, a tempo. E mandare tutti a rivotare tre mesi dopo.

Ma potrebbe anche accadde l’impossibile: Di Maio trova una maggioranza (Articolo  1, Bersani&D’Alema,  si è già detto pronto). In questo caso è facile prevedere una durata breve, ma anche molte scintille. Con lo spread che volerà come una mongolfiera.

E il Pd? Dov’è il Pd? Secondo i sondaggi (certamente falsi o sbagliati) naviga poco sotto il 24 per cento, e da lì non sembra volersi muovere. Con gli alleati (un po’ miseri) che alla fine si è trovato, riuscirà forse a andare sopra il 30 per cento. Troppo poco, anche per fare una grande alleanza con Berlusconi.

Nonostante negli ultimi tempi il Pd si sia messo a fare sfacciatamente cose un po’ populiste, sta diventando chiaro che il vero argine contro Grillo oggi è la coalizione (sgangherata fin che si vuole) di Berlusconi. E infatti larghe fette di borghesia lo hanno capito e si stanno orientando in quella direzione.

D’altra parte il Pd non è Macron, ma qualcosa abbastanza indefinibile, a metà strada fra la vecchia Dc e i populismi oggi imperanti.

Negli ultimi tempi ha avuto la fortuna di esprimere personaggi come Gentiloni, Minniti, Calenda, che gli hanno fatto guadagnare molti voti fra la borghesia progressista. Senza questi colpi di fortuna oggi sarebbe ancora più in basso.

Sono possibili sorprese? Un’incognita è rappresentata dai 5 stelle che potrebbero smentire tutti i sondaggi e avviarsi verso un flop storico. L’altra possibile sorpresa sarebbe lo stesso Pd, che potrebbe avere più successo di quello che oggi tutti gli attribuiscono.

In realtà, si va verso un Parlamento pessimo e una situazione politica altrettanto pessima.

Al punto che bisogna sperare che il Presiedente Mattarella riesca a far passare un governo tecnico di tregua.

E’ curioso che tutto questo pasticcio avvenga in un anno, il 2018, che si preannuncia non male sotto il profilo economico. Osservatori privati, ma competenti attribuiscono all’Europa una crescita vicinissima al 3 per cento e all’Italia una crescita vicina all’1,5,