Berlusconi Robin Hood? Meglio come tecnico audio

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 3 Febbraio 2013 - 15:55| Aggiornato il 24 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – “Ha voluto sincerarsi personalmente del funzionamento dei microfoni e per questo è arrivato con largo anticipo nell’auditorium della Fiera di Milano “, così ci hanno informato alcune cronache sul comizio, chiamato conferenza stampa, di Silvio Berlusconi.

Alle sue spalle, sui due grandi schermi, scorrevano le immagini della sua Avventura politica, aziendale ed umana, come sempre depurate dai fotogrammi piú compromettenti, tipo quelli sul giardiniere mafioso, o le tante prodezze inscenate nei vertici internazionali : dalle corna agli schiamazzi che tanto turbarono la regina madre.

Poi il tecnico dell’audio si è trasformato in uno statista bonsai e ha riproposto lo spettacolo di gioventù quello fatto di battute, ammiccamenti ed immnacabile annuncio finale :” Via l’Imu, via l’Irap, via l’Iva, via tutto. Per fortuna si è fermato prima di annunciare ” Donne e champagne” , ma forse lo fará la prossima volta.

Dove prenderà i soldi per realizzare il paradiso in terra ? Forse aumentando le imposte su alcolici, giochi d’azzardo e tabacchi, o forse chiedendo alla Svizzera di aiutarci a scovare capitali esportati illecitamente ( da quelle parti stanno ancora ridendo )?

In qualsiasi altro paese questi annunci sarebbero stati liquidati non come “Proposta shock di Berlusconi“, ma piuttosto come “Un Berlusconi scioccato dalla paura di perdere!“.

Eppure sarebbe un grave errore archiviare la prestazione del Cavaliere ricorrendo al pur giustificato sarcasmo e alla facile ironia.

Berlusconi ha parlato solo e soltanto a quei milioni di italiani che lo hanno giá votato e che sono rimasti delusi o disgustati dal suo governo, si è rivolto a quanti hanno dovuto pagare le tasse messe dal ” Cupo Monti“, sperando di far dimenticare che il Cupo non solo è stato votato anche da Lui, ma che avrebbe voluto, persino, dargli le chiavi del centro destra.

Gli italiani crederanno ancora al grande illusionista? Alcune raffinate menti del centro sinistra se la ridono, perché tanto Berlusconi non sarebbe piú credibile e lo trattano alla stregua di un vecchietto rimbambito e privo di fascino alcuno.

Se fossimo in loro saremmo piú preoccupati.

La vicenda del Monte dei Paschi, le divisioni tra Monti e Bersani, la durezza delle tassazioni imposte dal governo in carica, la rabbia di milioni di cittadini potrebbero aprire la strada ai più diversi scenari; senza dimenticare che quando si possiede un impero mediatico risulta meno difficile rendere credibile una bugia.

Forse Berlusconi non vincerà, e forse la sua rimonta sarà meno spettacolare delle sue aspettative, ma il tecnico dell’audio, a dispetto dei sorrisini di circostanza e delle battute liquidatorie, darà filo da torcere ai suoi avversari.