Bianca Berlinguer, la libertà c’est moi. Luciano Canfora, l’esorcista anti nazista

Bianca Berlinguer argomenta perché il "suo lavoro" è democrazia e libertà...in un solo talk. Luciano Canfora: Meloni nazista nell'anima, ovvio si schieri con L'Ucraina...neonazista.

di Lucio Fero
Pubblicato il 12 Aprile 2022 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
Bianca Berlinguer, la libertà chez moi. Luciano Canfora, l'esorcista anti nazista

Bianca Berlinguer, la libertà chez moi. Luciano Canfora, l’esorcista anti nazista FOTO ANSA

Bianca Berlinguer e Luciano Canfora, perché questi due signori e personaggi qui insieme oggi? Perché la conduttrice del talk-show suo omonimo in Rai ha rilasciato la (decima?) intervista per ribadire la sua concezione demaniale dello spazio televisivo e la sua ferma convinzione esso vada  attribuito in lotti di audience. E perché lo studioso e intellettuale si è voluto segnalare e distinguere (parlando a studenti in una scuola a Bari) come cacciatore di anime neonaziste, magari infilate in corpi che dissimulano la possessione. In fondo non è tutta loro la responsabilità e l’iniziativa, alla Berlinguer le interviste gliele chiedono e Canfora in quella scuola qualcuno lo ha invitato e chiamato.

Berlinguer e la libertà in un solo format

Una volta ci si interrogava se fosse possibile il socialismo in un paese sola (la Storia ha risposto con un secco No). Bianca Berlinguer si è posta e ci pone più modesto interrogativo: la libertà è possibile in un solo format, il mio? La Berlinguer costantemente risponde con uno stolido Sì. “Il mio lavoro…”. La conduttrice in ogni intervista e dichiarazione fa del suo lavoro la massima missione, la totale esimente e la ragion superiore. “Il mio lavoro…”. E via a definire i non confini ma i precisi connotati del “suo lavoro”. Eccoli: “Evidenziare la pluralità delle voci, anzi non solo voci, pure gli orientamenti non rappresentati…”. Alla obiezione di far show e teatro la Berlinguer replica: “chi lo decide cosa è show e teatro?”. La risposta implicita è un “Io” molto maiuscolo incartato all’interno di “un nessuno mi può giudicare” molto trendy nella categoria professionale di appartenenza e in fondo in tutta la società.

La democrazia…c’est moi!

La Berlinguer espone una tesi decisa, riassumibile nella secca frase: la democrazia…sono io! Il “suo lavoro” è diffondere la democrazia. Cosa sia democrazia e quali siano le parole e i modi della democrazia lo decide il conduttore del talk, perché il talk è il “suo lavoro”. E il suo lavoro è insieme un mezzo, un fine, un valore, una proprietà, una…divinità. Che non si può, per definizione, offendere e vilipendere durante celebrazioni e liturgie a sua gloria e manifestazione.

Il suo lavoro…Un camionista fa il suo lavoro e basta indipendentemente da cosa trasporta? Il farmacista fa il suo lavoro indipendentemente da cosa c’è nelle scatole che vende? Un prof fa il suo lavoro indipendentemente da cosa insegna? Un poliziotto fa il suo lavoro indipendentemente da chi arresta o lascia andare? Bianca Berlinguer proclama la sacralità del “suo lavoro” ed è un’ode all’irresponsabilità della comunicazione. Incenso bruciato sull’altare di una ottusa e angusta missione di di professione che si sente universale ma tale non è, neanche un po’. Irresponsabilità inconsapevole con tutta probabilità, irresponsabilità di chi si sente molto giornalista e molto poco cittadina. Giornalista o cittadina…la Berlinguer non è cattiva, è che si dipinge così nelle interviste, una che non comprende la differenza, tanto meno la qualità della differenza tra il giornalista-intrattenitore e il cittadino-divulgatore.

Meloni neo nazista nell’anima

Luciano Canfora espone sicurezze, assiomi. L’Ucraina di Zelensky è neonazista, l’ha detto Putin perbacco! Non è forse per combattere i neo nazisti che Putin ha mosso guerra? Quindi, ha argomentato Canfora, i neonazisti si riconoscono a naso, a intuito, d’istinto. E Giorgia Meloni, che Canfora definisce “neonazista nell’anima”, guidata da feromoni neonazisti che arrivano e promanano da Kiev, si è schierata con l’Ucraina neonazista. Canfora porta lo schierarsi della Meloni a favore di Kiev come la prova, se ce ne fosse bisogno, del neo nazismo governante in Ucraina (ma ancora per poco, stanno arrivando i russi…democratici?).

La Canfora dimostrazione va dunque raccolta e completata: neo nazisti Biden e la Casa Bianca, neo nazista il premier e il governo britannico, neo nazista la maggioranza dell’assemblea dell’Onu, neo nazista la Nato e la Ue e Macron e Draghi e la Spagna e la Grecia e l’Olanda e la Svezia e la Finlandia, neo nazista anche un po’ il Papa con quella bandiera ucraina in mano…Neo nazisti quelli che stanno con Zelensky perché tra loro neo nazisti si attraggono e riconoscono. Non neo nazisti secondo Canfora ovviamente Putin e la Russia, la Bielorussia, la Siria, la Corea del Nord e un po’ (non quanto dovrebbe) la Cina. Luciano Canfora, auto investitosi della missione di esorcista di anime neonaziste, lui le scova.

Vittimismo virulento

Ultimo ma non ultimo: tutte le posizioni, i pensieri e e posture anti Occidente e anti cosiddetto “pensiero unico” lamentano di essere soffocate e imbavagliate dal pensiero appunto “unico”. E denunciano la repressione che li vuole ridotti al silenzio in ogni giorno e spazio delle tv pubbliche e private, in ogni edizione della carta stampata, in ogni dibattito e convegno o assemblea pubblica. Vittimismo urticante e virulento.