Borse europee in rosso

di Vincenzo Longo
Pubblicato il 8 Aprile 2015 - 21:29 OLTRE 6 MESI FA
Borse europee in rosso

Borse europee in rosso

ROMA – Vincenzo Longo ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business col titolo “Borse in rosso”.

Chiudono in rosso le borse europee dopo la buona performance di ieri. Gli investitori rimangono prudenti in vista della partenza della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti. Questa sera a mercati chiusi, il colosso dell’alluminio, Alcoa, alzerà il velo sui conti del primo trimestre dell’anno. Gli analisti hanno già tagliato le stime sui ricavi a causa del violento apprezzamento del dollaro statunitense degli ultimi mesi. A risentirne di più saranno i grandi colossi che esportano molto fuori dai confini Usa. Sulla base di queste aspettative, crediamo che se i conti dovessero risultare inferiori alle attese, le quotazioni a Wall Street potrebbero scendere anche in maniera importante, mentre conti in linea o migliori delle previsioni non dovrebbero avere ripercussioni importanti.

Prima della chiusura di Wall Street, gli investitori avranno a disposizione i verbali del FOMC relativi al meeting di politica monetaria di metà marzo. Gli investitori cercheranno di interpretare le parole del comunicato tenendo in considerazione i dati macro deludenti rilasciati nelle ultime settimane (in particolare i non farm payrolls). Intanto a scaldare gli animi ci hanno pensato questo pomeriggio due membri votanti del FOMC, William Dudley (Fed di New York) e Jerome Powell (Consiglio Direttivo FED), che hanno sottolineato come i recenti dati deludenti non escludono ancora un rialzo dei tassi a giugno. Accanto al tema del lavoro, bisognerà, infatti, valutare l’andamento dell’inflazione. La recente debolezza dei prezzi al consumo sarebbe riconducibile a due fattori giudicati dai due membri come temporanei, ovvero apprezzamento del dollaro e calo dei prezzi del greggio, pertanto nel medio lungo periodo l’inflazione potrebbe riprendere ad accelerare.

Sul fronte Grecia, nel meeting di oggi a Mosca Tsipras e Putin hanno fatto sapere che i colloqui hanno interessato la sfera economica-commerciale e non quella strettamente finanziaria. Nel complesso le parti sono apparse più vicine di quanto gli investitori non si aspettassero fino a questa mattina e questo ha fatto affiorare qualche timore. La Russia ha fatto sapere di voler partecipare alle gare di privatizzazione in Grecia, che allo stesso tempo potrebbe diventare il nuovo polo di gas nel sud Europa. Sebbene per ora si tratti solo di intese commerciali, non possiamo escludere che Atene si stia preparando il paracadute nel caso in cui le trattative con il Brussels Group dovessero precipitare.

Sul fronte commodity, in calo il petrolio dopo l’ennesimo record delle scorte negli Usa, cresciute per la 13esima settimana consecutiva. Tra i governativi, segnaliamo che la Svizzera è il primo paese al mondo a collocare un bond a 10 anni con tasso nominale negativo (-0,055%). Il contesto deflattivo e le politiche monetarie delle Banche centrali creano queste opportunità. E ad approfittarne ora c’è anche il Messico, che si prepara a collocare un bond a 100 anni denominato in euro.