Brexit, Johnson chiude Parlamento. Giampaolo Scacchi: la situazione

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 29 Agosto 2019 - 12:25| Aggiornato il 25 Settembre 2019 OLTRE 6 MESI FA
Brexit, Parlamento sospeso per 5 settimane

Proteste a Londra contro la decisione di sospendere il parlamento per 5 settimane (Ansa)

ROMA – Brexit, dopo la sospensione di un mese del Parlamento, questa è la situazione in 6 punti.

1. Il primo ministro britannico Boris Johnson, mercoledì ha chiesto alla regina Elisabetta II di ordinare una sospensione del Parlamento per cinque settimane: il tempo di arrivare al 31 ottobre, data limite per i legislatori per impedire una discussione parlamentare su un eventuale uscita dall’Ue senza accordo.

2. La regina, che ha approvato la sospensione, ha dichiarato che comincerà non prima di lunedì 9 settembre e non più tardi di giovedì 12 settembre, e durerà fino al 14 ottobre, secondo una dichiarazione del Privy Council.

3. Prima dell’annuncio i membri del Parlamento – che solitamente tornano al lavoro il 3 settembre – avevano meno di due mesi per approvare la legge che chiedeva al governo di prorogare la scadenza di Brexit e tenere un secondo referendum. Ora, per fermare i piani di Johnson hanno ancora meno tempo.

4. Riguardo alla sospensione, il leader dell’opposizione Jeremy Corbyn ha chiesto un incontro alla regina. Ha inoltre rilasciato una dichiarazione dicendo che è “allibito dalla temerarietà del governo di Johnson” e che la Gran Bretagna dovrebbe indire le elezioni generali o un voto pubblico prima che vengano conclusi gli accordi sulla Brexit. Molto probabilmente, tuttavia, il Parlamento procederà con un voto di fiducia.

5. Una Brexit senza accordi, tra le altre questioni, avrebbe gravi ripercussioni sul commercio, sui diritti di cittadinanza e il confine con l’Irlanda del Nord. Senza un accordo con l’UE, il Regno Unito sarà soggetto alle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio e le esportazioni saranno soggette alle stesse tariffe delle nazioni extra UE, mentre i cittadini dell’UE che si sono trasferiti nel Regno Unito dopo il 29 marzo, la scadenza originaria della Brexit, potrebbero dover affrontare degli ostacoli riguardo al lavoro e all’abitazione dovuti allo status di cittadinanza.

6. Dopo l’annuncio di Johnson la sterlina britannica ha già subito un colpo, scendendo di oltre un centesimo rispetto al dollaro USA e circa altrettanto nei confronti dell’euro. Gli analisti di mercato ipotizzano che una volta iniziata la sospensione del Parlamento ci sarà una svalutazione ancor più marcata.