Euro, uscita e Piano B dietro gli attacchi di Di Maio

di Carlo Luna
Pubblicato il 25 Agosto 2018 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA

Euro, uscita e Piano B dietro gli attacchi di Di Maio

ROMA – Fanno finta di litigare i boss del governo gialloverde. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] In realtà sono d’accordo e compongono la “Banda del Piano B”, che ha sposato la strategia suggerita e propagandata da Paolo Savona per uscire dall’euro. Era stata evocata, sia pure come ipotesi, dagli economisti Giavazzi e Alesina sul Corriere di qualche giorno fa. Ha fatto un gigantesco passo avanti con la brutta vicenda della nave italiana Diciotti, ormeggiata nel porto di Catania, dalla quale 150 profughi in precarie condizioni non possono scendere per il diktat del Ministro dell’Interno Salvini. A ben riflettere le due vicende vanno collegate fra loro.

Salvini martella i media con muscolari dichiarazioni a getto continuo. Sfida i magistrati che ipotizzano il sequestro di persona dicendo che se c’è da indagare il primo indagato è lui, pronto al sacrificio…Di Maio gli fa da spalla e tenta di recuperare voti dicendo che se l’Europa non accetta di distribuire i profughi fra i vari Paesi, l’Italia non verserà i 20 miliardi di contributo che deve  all’Unione. Si tratta di una balla completa.

Intendiamoci: le nazioni europee che hanno respinto la legittima richiesta italiana hanno torto. Ma è assolutamente deprecabile utilizzare questa vicenda  per altri fini e,per di più, dando cifre a casaccio.

Un fact-checking dell’AGI smentisce Di Maio clamorosamente. I miliardi che l’Italia ogni anno versa all’UE non sono 20 ma 12-14. Da questa cifra vanno tolti quelli che dall’UE tornano nel nostro Paese sotto forma di finanziamenti e incentivi. “Il saldo – scrive l’Agenzia- tra quanto versato e ricevuto ammonta a 2,2 miliardi nel 2017, 2,4 miliardi nel 2016 e nel 2015 a 3,9 miliardi”.  Perché Di Maio usa una cifra assolutamente falsa con Salvini che lo appoggia? Non credo siano tanto ignoranti e sprovveduti da non conoscere come stanno veramente le cose. La spiegazione è un’altra.

Ce la fornisce Paolo Savona, mancato ministro dell’Economia: ci vuole il “Piano B” che si concluderebbe, una volta adottato, con l’uscita del’Italia dall’euro. Se il Governo italiano, guidato (si fa per dire) da Giuseppe Conte inasprisce i rapporti con l’Unione Europea per la vicenda degli immigrati sequestrati nel porto di Catania, potrebbero verificarsi un nuovo salto in alto dello spread e un attacco speculativo internazionale al debito italiano. A quel punto l’uscita dall’euro diventerebbe una scelta quasi obbligata.

Da non dimenticare che una crisi economica drammatica, con la moneta super svalutata, insieme  con la cancellazione dei poteri del Parlamento, portarono alla fine della Repubblica di Weimar e alla conquista del potere da parte dei nazisti. Di Parlamento “inutile” hanno parlato Grillo e Casaleggio.