Matteo Santo e Martire da (Gre) Goretti: tornerà Bullo il 17 febbraio?

di Carlo Luna
Pubblicato il 22 Gennaio 2020 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini, Ansa

Matteo Salvini (foto Ansa)

ROMA – L’Italia è ormai una Repubblica fondata sui sondaggi e non più sul lavoro, come dice chiaramente la Costituzione.

E’ l’unica occupazione nella quale si dilettano i partiti di governo e di opposizione, con primo piano lui, il bullo itinerante Matteo Salvini. Da quando ha segnato un autogol clamoroso mettendo in crisi il governo Conte uno con l’obiettivo delle elezioni anticipate, ha il chiodo fisso delle periodiche rilevazioni sulle intenzioni di voto che danno la Lega al primo posto.

Vuole incassare e ripresentare la richiesta di “pieni poteri”. E’ lui l’infaticabile protagonista che guida il coro delle destre di varia estrazione che ripetono incessantemente: “Il governo deve andare a casa”. Mai che ci fosse nelle loro prese di posizione uno straccio di proposta per risolvere qualcuno dei tanti problemi che affliggono il nostro Paese.

Una noiosa litania che occupa una fetta notevole dei media, a cominciare dai telegiornali. Bisogna dare atto a Matteo che ci mette molto impegno utilizzando i temi a lui cari, a cominciare dall’immigrazione. Si vanta di aver difeso i confini della patria da quei presuntuosi poveracci stranieri che non vogliono fare la fine di migliaia di connazionali annegati nel Mediterraneo. Ma guarda un po’ che pretesa! La magistratura ha denunciato Salvini perché avrebbe sequestrato un centinaio d’immigrati sulla nave Gregoretti. La prima reazione di Matteo è stata quella del martire che sfida il mondo intero.

Ha chiesto e ottenuto che i rappresentanti della Lega in Commissione votassero per l’autorizzazione a procedere, ha parlato di migliaia di adesioni, di falangi di avvocati che lo difenderanno, ha sfidato i giudici a condannarlo. Il 17 febbraio l’assemblea di Palazzo Madama deciderà. L’ultimo colpo di scena riguarda un possibile, clamoroso ripensamento: Salvini potrebbe ordinare ai suoi senatori di votare non più per concedere alla magistratura l’autorizzazione a procedere ma per negarla. Sarà proprio così? Il martire abdicherà e tornerà in pista il bullo? Vedremo. Da Salvini c’è da aspettarsi di tutto e anche di più….