Pd follia per Grillo, referendum continuo, voti online, eversione pura

di Carlo Luna
Pubblicato il 5 Maggio 2018 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Grillo accusa Pd di follia: niente governo con M5s

Pd follia per Grillo, referendum continuo, voti online, eversione pura

ROMA – Ci sono rimasti piuttosto male. Di Maio ha fissato per il 24 giugno le elezioni, sostituendosi a Mattarella. Il candidato premier dei grillini usa toni da trincea e minaccia ostruzionismo feroce a oltranza in Parlamento: “Non gli faremo passare neanche un provvedimento”. Travaglio se la prende, mettendolo in ridicolo, con Martina sul quale aveva riposto molte delle sue speranze per un accordo fra democratici e 5 stelle ormai sfumato.

Beppe Grillo ha scelto un settimanale francese per rilanciare il referendum per l’uscita dell’Italia dall’euro e per far sapere come sarà la democrazia diretta vagheggiata dal suo movimento. Una prospettiva agghiacciante, che dovrebbe far riflettere coloro che ancora oggi nel PD (Franceschini, Emiliano, Cuperlo e altri) sono favorevoli a riprendere in qualche modo la trattativa con i grillini, defunta dopo il voto unanime della direzione del partito.

App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui

Ladyblitz – Apps on Google Play

“Noi non vogliamo governare, noi vogliamo dare alle persone gli strumenti per rappresentarsi da sole”, dice Grillo. “Con la nostra ‘Rousseau’ – continua – si fa un referendum ogni settimana senza dover raggiungere un quorum. Vuoi fare un ponte, un asilo, una pista ciclabile? ‘Sì’ o ‘No’. Vuoi eleggere questo qui? ‘Sì’ o ‘No’. Se ci danno i mezzi per farlo, non abbiamo bisogno del potere. Il potere deve essere ridistribuito dal basso. Questo è il Movimento 5 Stelle”.

Emanuele Macaluso è uno dei pochi, per ora, che valuta i gravi rischi politici della dottrina della ditta Casaleggio: “Prima di parlare di qualsiasi alleanza – afferma – vanno affrontati dei problemi essenziali. Il primo è quello della democrazia parlamentare, così com’è prescritta dalla Costituzione, che i grillini vorrebbero trasformata in una democrazia virtuale”. E’ da qui che bisogna partire.