Salvini arraffa voti e poltrone. E intanto M5s…

di Carlo Luna
Pubblicato il 30 Ottobre 2018 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini arraffa voti e poltrone. E intanto M5s...

Salvini arraffa voti e poltrone. E intanto M5s… (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Le mirabolanti promesse elettorali dei “grillini” cadono una dopo l’altra, come gli alberi non potati da tre anni sulle strade di Roma. Soffia un preoccupante vento leghista. I sondaggi fino ad ora sono concordi: la Lega è il primo partito e prosciuga Forza Italia; i 5 stelle vengono abbandonati dagli elettori di sinistra; il PD è ancora impaludato per la scelta del suo nuovo gruppo dirigente e non ha ancora definito una chiara e convincente proposta al Paese. Tranne soprese clamorose, il governo del presunto cambiamento dovrebbe durare almeno fino a maggio, quando avremo i risultati delle elezioni europee.

La Lega e i 5 stelle non si presenteranno come coalizione agli elettori ma ognuno per conto proprio. Se dalle urne usciranno numeri simili a quelli degli attuali sondaggi, Salvini potrebbe far cadere il governo gialloverde per guidare una coalizione di centro destra con Berlusconi ridimensionato e Fratelli d’Italia. Per il momento 5 Stelle e Lega sono impegnati a scontrarsi continuamente sull’attuazione del loro illusorio contratto di governo e – quel che più conta – ad arraffare posti di potere in tutti i settori. Ci sono la TAV, la TAP che sgretolano dall’interno i grillini con una base che non tiene più. Quanto è accaduto in Puglia e a Torino è un avvertimento piuttosto minaccioso. C’è tuttavia una trattativa meno nobile sui posti di potere dentro e fuori dal governo. Toninelli, diventato “virale” per le sue gaffe, vuole guidare la cabina di regia degli investimenti nelle infrastrutture, sottraendola al ministro dell’Economia.

Ancora non si è finita la trattativa sulla Rai, mentre si prendono di mira altri settori finora autonomi rispetto al Governo, come quello dello sport. Stefano Folli su Repubblica riassume quanto sta accadendo fra Lega e 5 stelle con questo illuminante paragone: “Non è un caso se Salvini dedica tempo ed energia alla relazione con i Cinque Stelle. Li bacchetta ma al tempo stesso li sostiene, benché si tratti in sostanza del sostegno che la corda assicura all’impiccato”.