Travaglio scopre Conte nuovo Cavour. Non Antonio, Giuseppe…

di Carlo Luna
Pubblicato il 25 Novembre 2018 - 17:55 OLTRE 6 MESI FA
Travaglio scopre Conte nuovo Cavour. Non Antonio, Giuseppe...

Travaglio scopre Conte nuovo Cavour. Non Antonio, Giuseppe…

ROMA – Ci risiamo. Il direttore del Fatto Quotidiano è di nuovo innamorato. In passato Marco Travaglio ha avuto una corrispondenza di “amorosi sensi” con tutti i contestatori di Matteo Renzi all’interno del PD: da Bersani a Fassina. Ha salutato con benevolenza la scissione dei democratici e la nascita di “Liberi e Uguali”, che ormai sono alla frutta. Ha dato grande spazio a Beppe Grillo; ha tifato per un accordo fra cinque Stelle e PD senza successo. Da quando è nato il Governo composto da M5S e Lega è stato affettuoso con Di Maio, mentre ha disprezzato Salvini definendolo “Cazzaro Verde”. Nel suo poderoso editoriale della domenica ha fatto al mondo intero un’autentica sorpresa, scoprendo per primo le grandi qualità politiche di Giuseppe Conte. Finora, non se n’era accorto nessuno….

Travaglio ci invita a riflettere sul sondaggio di Nando Pagnoncelli che contiene una straordinaria novità. Il premier Giuseppe Conte piace al 62 per cento degli intervistati, mentre Salvini piace un po’ di meno (60 per
cento) e Di Maio perde (47 per cento). Siamo sicuri che le cose siano proprio in questo modo, e che magari qualcuno degli intervistati non abbia confuso il nostro premier con altri Conte? Per esempio il grande cantautore Paolo o l’ex allenatore della Juventus? Difficile provarlo ma Travaglio “in love”, non ha dubbi e battezza l’attuale Presidente del Consiglio come una fortuna inaspettata per il nostro paese.

Nessuno sapeva che avevamo a disposizione un grande statista. Ecco la sublime motivazione. “Da sei mesi – sostiene Travaglio – il premier viene preso in giro come un ameboide prestanome dei due vice: eppure la gente si fida più di lui che del Politico dell’Anno”. “Perché Conte ha sfoderato uno stile e un linguaggio composti, istituzionali e affidabili che fanno da contrappunto alle sgangheratezze leghiste e alle gaffe grilline”. Pertanto “se Di Maio parlasse di meno per litigare con questo e quello e di più per spiegare le misure che sta realizzando, darebbe agli elettori incerti e disorientati ciò che cercano, ma trovano solo in Conte: la pacatezza e la concretezza dei fatti”.

Nel leggere questo capolavoro, provo una comprensibile invidia professionale. Perché sulle notizie importanti il direttore del Fatto Quotidiano arriva sempre prima di tutti!