Chatgpt si mangia gli esami. Sorge domanda: che li facciamo a fare?

Chatgpt fornisce i materiali che squagliano, triturano, mangiano, divorano la logica degli esami: elaborati, testi, calcoli sono a portata di smartphone. Sia pure con errori, perché stocastico (che non è una parolaccia) è il metodo.

di Lucio Fero
Pubblicato il 26 Gennaio 2023 - 10:37 OLTRE 6 MESI FA
esami

Foto Ansa

Dunque è meglio cominciare dalla fine, da un dunque Chatgpt al dunque gli esami se li mangia, li tritura, li squaglia. Gli esami, scolastici, universitari, professionali, di Stato o quale che siano se codificati e riconosciuti tutti richiedono e passano attraverso componimenti, testi, elaborati, speech, tesine, diagrammi, calcoli, prospezioni…Tutte cose che Chatgpt (oggi Chatgpt, domani chissà quanti altri) sono in grado di fornire. Fornire, fornire a noi. Fornire più che fare. Perché Chagpt nel fornire fa anche errori. Fa errori perché lavora l’intelligenza artificiale con metodo stocastico. Che non è l’evocazione di un improperio, stocastico è il metodo che, per dirla terra terra, lavora di probabilità e associazioni semantiche intrecciate e calibrate. Su cavallo ci metti sella e anche cavaliere e anche ostacolo e anche motore, ma ti può, se sei intelligenza artificiale, scappare anche scoppio…e allora il tema divaga, va fuori tema. Come che sia, con errori incorporati, Chatgpt fornisce confezionati i materiali di risposta agli esami. Confezionati, già pronti, a portata di smartphone.

Intelligenza artificiale e intelligenza umana

Sorge allora domanda: che li facciamo a fare gli esami se non esaminano più null’altro che la minima fatica del collegarsi e farsi rifornire da Chatgpt e quelle che saranno le sue sorelle? E quando per via d’anagrafe si saranno esauriti i detentori delle risposte raggiunte solo per la desueta via di studio, che ne sarà allora non tanto e non solo dello studiare quanto delle stesse risposte? L’intelligenza artificiale non è da respingere e neanche maledire, anzi è bella e utile cosa. Alla sola condizione di ricordare che l’intelligenza artificiale è un prodotto, un artificio dell’intelligenza umana. E che l’intelligenza umana si sviluppa e fortifica per via di studio, esperimento, verifiche ed esami. Tradotto: chi umano utilizza e utilizzerà sempre più l’intelligenza artificiale sarà più pronto, veloce, comodo e produttivo, anche nell’istruirsi e ragionare. Chi umano all’intelligenza artificiale si affiderà in toto, delegandole ogni sforzo di conoscenza, sarà sempre meno intelligente. Non più ignorante facendo fare i suoi esami a Chatgpt, proprio meno intelligente. Fino ad atrofizzare la funzione e farsi dolcemente cretino.