Clima cambiato da far male, eccolo! Covid, guerra, inflazione, siccità…Non ne va bene una

Clima cambiato da farci male eccolo qui e ora sotto forma di carestia di acqua. Catena del peggio: Covid, guerra, inflazione, tassi di interesse, crisi energetica, crisi alimentare...E dalla gente la domanda sbagliata cui la politica dà risposta falsa.

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 21 Giugno 2022 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA

Clima cambiato da far male, eccolo! Covid, guerra, inflazione, siccità…Non ne va bene una (foto Ansa)

Clima, quando cambierà, magari in modo da farci male, in modo da rendere la Terra habitat difficile se non ostile per la specie umana? Tra un secolo o tra 50 anni? Comunque domani, mica oggi. Quindi tutti preoccupati ovviamente, ma domani è domani è oggi e oggi. Quando sarà faremo qualcosa, quando sarà…E invece è.

Clima cambiato da far male eccolo, qui e adesso. La siccità, la non pioggia, i ghiacciai in esaurimento, i laghi e i fiumi dimezzati se non peggio nella portata, la sequenza di giorni italiani di maggio e giugno a 30/35 gradi ne sono una manifestazione tanto evidente quanto peraltro minimale e periferica. C’è di più e di peggio in atto sul pianeta che abitiamo.

Non ne va bene una 

Covid va a compiere tre anni, in salute. La sua terza estate lo vede vivo e vegeto. Noi ci si è messi d’accordo di far finta di non vederlo. La guerra è tornata tra noi europei. Una guerra di conquista territoriale, una guerra che asfalta e atterra villaggi e città, ammazza civili, pratica sterminio, non disdegna le movenze del genocidio. Una guerra che nessuno scongiuro pacifista farà sparire. Una guerra che cambia il paradigma della nostra vita.

Inflazione alta, altissima: il denaro vale meno, merci e consumi costano di più. Non passerà in una sola stagione e non c’è nessun modo di evitare questa “tassa” peraltro su scala mondiale o quasi. Tassi di interesse in salita per dare maggior valore alla merce denaro e gettare un po’ d’acqua sull’incendio inflattivo. Sarà lunga, lunga anni, riportare equilibrio, lunga e pure incerta.

C’è troppo debito pubblico in giro sul pianeta (Italia in testa alla classifica) e quindi la strada lunga e pure incerta andrà percorsa se non senza almeno riducendo ristori, bonus, rimborsi, risarcimenti. Una crisi alimentare, una componente della famiglia carestia si profila per il combinato disposto tra indisponibilità di alcune derrate alimentari e aumento dei prezzi. Non nei nostri negozi e scaffali, ma appena al di là del mare, mare mediterraneo, non oceani. E infine la siccità dà una mano alla difficoltà di coltivare e produrre cibo.

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Non solo non ne va bene una che è una, è che la catena delle cose che vanno male aggiunge anello ad anello da almeno tre anni di fila. Alla domanda che viene dalla gente, da molta gente e cioè: ci fate tornare agli anni di prima, di quando almeno in Europa la pace e l’aumento di redditi e consumi erano certi come il sole sorto la mattina successiva? La risposta onesta e vera sarebbe: no, non è possibile. Ma nessuna parte politica ha l’onestà e la forza di darla la risposta onesta e vera. E anche questo, a suo modo, è anello della catena del peggio.