Conte si ribella a Grillo, M5S smobilita? le tappe del gran rifiuto, dopo che Grillo ha azzoppato Conte

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 29 Giugno 2021 - 08:34 OLTRE 6 MESI FA
Conte si ribella a Grillo, M5S smobilita? le tappe del gran rifiuto, dopo che Grillo ha azzoppato Conte

Conte si ribella a Grillo, M5S smobilita? le tappe del gran rifiuto, dopo che Grillo ha azzoppato Conte

Conte non ci sta. M5S smobilita . E Grillo azzoppa Conte, che è terrorizzato dall’asse Beppe-Di Maio. E non si sottomette all’elevato.

Due o tre cose bisogna pur dirle sulla smobilitazione dei Cinque Stelle e il blitz romano di Beppe-Mao che ha azzoppato le bollicine di Conte il sognatore.

Il comico ha commissariato l’avvocato del popolo. Lo ha messo all’angolo. Lo ha zittito al grido “Io sono il garante, non un c…”. 

E Conte si è ribellato: “Non faccio il prestanome di un leader ombra, serve guida politica forte. Grillo decida se sarà garante generoso o padre padrone”

Draghi e il Pd  possono dormire tra due guanciali. Per ora. Detto questo è il caso di puntualizzare.

1. Il Movimento è nel caos. Certo non da oggi. Ma adesso gli scricchiolii sono evidenti e rumorosi. Anche secchi e crepitanti. Mercoledì scorso in Aula ad ascoltare le comunicazioni di Draghi alla vigilia del Consiglio europeo c’erano solo 30 pentastellati su 162. Una miseria.

La spia che il disagio c’è e aumenta.  Ridicolo attribuire le assenze sostenendo che tra Conte – leader in pectore –  e Draghi ci sia una insofferenza di questa entità. Certo Giuseppi rosica, insegue la perduta visibilità, non sopporta il pragmatismo del SuperMario, forse spegne anche la tivù quando lo vede, ritto come un palo, davanti a Biden o ciarliero con la Merkel sul dialogo (possibile) con Putin.

Conte al bivio

2. Conte è al bivio. O rientra nei ranghi e dice addio al piano di mandare all’aria il governo Draghi oppure getta la spugna insieme a Casalino . E se ne sta buono-buono, a mezzo servizio. Voleva mani libere per indirizzare la linea politica del Movimento ma rischia un pugno di mosche e  dover accettare il flop.

3. L’asse Di Maio-Grillo è una tenaglia. Le chele di un granchio. Non si scappa. Il legame tra i due è fortissimo. Diciamo le cose come stanno: Beppe e Di Maio stanno giocando di sponda per sbarazzarsi del duo Conte-Casalino. L’entrata a gamba tesa di Grillo di giovedì scorso è una mossa concordata con il ministro  degli Esteri . Poche storie.  Non è un caso che nell’ Aula dei gruppi di Montecitorio Di Maio  c’era per ascoltare l’arringa di Grillo contro Conte.

E Conte lo sa. Le parole di fuoco di Beppe (“studi chi siamo“) pesano come un macigno. Qualcuno sussurra che Conte potrebbe anche abbandonare la compagnia già ostile. Soprattutto non accetterà mai “ una sorta di diarchia di comando “. Anche perché Grillo intende restare una figura centrale all’interno del Movimento. A questo punto Conte potrebbe varare una scissione. Non ci resta che aspettare l’inevitabile conferenza stampa.