Coronavirus, baci proibiti. Amanti e nonni, aspettate il 4 maggio…poi chissà

di Bruno Tucci
Pubblicato il 22 Aprile 2020 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus Italia, baci proibiti, Amanti e nonni, aspettate il 4 maggio...poi chissà

Coronavirus, baci proibiti, Amanti e nonni, aspettate il 4 maggio…poi chissà (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Il bacio è ancora lontano. 

No. E’ ancora vietato abbracciarsi e stringersi la mano.

Il bacio, poi: nemmeno a parlarne.

Non si illudano gli innamorati ed anche i nonni che vorrebbero stringersi al petto i loro nipotini.

Niente. Rimane un sogno in questo maledetto periodo dominato dal coronavirus.

Il presidente del Consiglio non poteva esser più chiaro parlando al Senato e alla Camera.

Prima del quattro maggio niente da fare.

E’ tutto proibito.

E poi? Ecco l’interrogativo che angoscia milioni di persone.

Si aprirà l’Italia oppure dovremo continuare a soffrire?

Siamo in alto mare ancora. Non si possono fare previsioni.

L’unica cosa certa è che dovremo imparare a convivere con il virus anche dopo questa fase di ripartenza.

Ad esempio con la mascherina.

Forse diventerà obbligatoria in tutte le regioni se è vero come è vero che non ci saranno differenze fra Nord e Sud, fra Sicilia e Lombardia.

Eppure con i guanti.

Il premier è stato categorico al proposito.

Niente “favoritismi” dunque anche se in Basilicata e in Umbria (tanto per fare un esempio) i contagi sono zero o quasi.

Nemmeno la distanza fra gli uni e gli altri sarà diminuita.

Anzi, c’è chi fra i virologi dice che la “lontananza” fra persone non dovrà essere a meno di due metri.

Che vita sarà allora? Diversa è sicuro.

E’ come se ci svegliassimo dopo un lungo sogno e troveremmo un Paese diverso da quello in cui abbiamo vissuto fino ad allora.

Cambierà il lavoro.

Ci saranno turni anche di notte per evitare l’affollamento.

Molti supermercati saranno aperti ventiquattro ore su ventiquattro per evitare le lunghe file registrate nelle ultime settimane.

Ristoranti e bar dovranno aspettare ancora.

Dal barbiere o dal parrucchiere per ora non se ne parla di poterci andare.

La scuola è chiusa fino a settembre e oltre (forse).

Un’unica eccezione per la maturità. Finisce nel dimenticatoio anche questa prova che da sempre è risultata un incubo per i giovani sui diciotto.

Personalmente ancora la ricordo come se fosse ieri.

Tre anni in uno: le materie di un triennio di liceo senza distinzioni di sorta.

Il tema scritto di italiano, la prova di latino e greco; la matematica, la fisica, la chimica e le poesie mandate a memoria che alcuni professori ( i più rigidi) ti chiedevano per vedere se le avevi imparate.

Insomma, tempi duri allora.

Oggi, a causa del Covid 19, anche questa prova cambia. In meglio, in peggio? Non lo so.

Soltanto interrogazioni orali con membri interni.

Questo è un bene perché almeno i maturandi conoscono le “fisse” dei loro docenti con cui sono stati insieme per tre lunghi anni.

Una sofferenza per molti, inutile negarlo.

Un sacrificio che si protrae nel tempo e non se ne conosce la fine.

Ad esempio le vacanze che fine faranno?

Si potrà andare in ferie a godere un meritato riposo oppure anche questo svago verrà brutalmente cancellato dalla pandemia?

Chissà?

Si naviga a vista e non si può dar torto a chi deve decidere perché il coronavirus è uno sconosciuto che ci è capitato fra capo e collo senza alcun preavviso.

E allora prepariamoci a vivere in maniera diversa.

Sarà dura per tutti: per grandi e piccini; per giovani e vecchi; per donne e uomini.

Per non parlare dei fidanzati alla prima cotta.

Dovranno dimenticarsi per ora di dare un bacio appassionato alla loro fanciulla di cui sono pazzamente innamorati. E viceversa.