Di Maio ci mette la faccia…tosta: “Europa non ha pietà nemmeno dei bambini”

di Lucio Fero
Pubblicato il 7 Gennaio 2019 - 10:55 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Di Maio ci mette la faccia...tosta: "Europa non ha pietà nemmeno dei bambini"

Di Maio ci mette la faccia…tosta: “Europa non ha pietà nemmeno dei bambini” (foto di repertorio)

ROMA – Di Maio sempre più Di Maio. Sentita stamane fresca di conio dalle labbra e dall’ingegno di Di Maio Luigi, eccola: “L’Europa non ha pietà nemmeno dei bambini”. L’Europa, capito? I bambini sono quelli dei migranti, quelli che a bordo delle navi cui l’Italia vieta i porti e gli sbarchi. L’Italia come Malta e come stavolta anche la Francia e la Spagna (altre volte Spagna e Francia avevano fatto attraccare e sbarcare le navi rifiutate da Italia e Malta). L’Italia come e prima degli altri come rivendica Salvini. Ma Di Maio dice che Erode è l’Europa. Ed è Di Maio la sublime interpretazione di quel tipico carattere dell’agire umano, il “Chi, io?” che sempre intona chi ha appena fatto danno a cose o persone.

L’Europa non ha pietà dei bambini, nemmeno dei bambini dice Di Maio con orrore verso questi cattivissimi dell’Europa e con ostentazione del proprio essere caritatevole, almeno verso i bambini. Infatti Di Maio il caritatevole aveva concordato con Conte il misericordioso di prendersi i bambini di quei neri là sulle navi. Nella sua infinita bontà l’ala M5S del governo aveva offerto di fare…come Trump!

Anzi, come il primo Trump, poi anche Trump si era vergognato di fare così e anche Trump ha detto di non farlo più. Negli Usa è stato scandalo separare genitori e figli dei migranti, mandare i bambini via da madri e padri. Negli Usa si sono vergognati di averlo fatto. E qui da noi nessuno si è congratulato con quella scelta iniziale di Trump. Tutti anche qui in Italia hanno detto: no, questo non si fa, è troppo.

Ora Conte e Di Maio hanno proposto di separare figli e genitori dei migranti e dicono che loro sono la carità, loro sono impietositi dai bambini e l’Europa invece è senza pietà.

Di Maio il misericordioso invece è soprattutto astuto: separare figli da genitori per fare la figura di quelli che si prendono i bambini. Ma solo la figura perché la condizione per prendersi i bambini che i caritatevoli Di Maio e Conte hanno inizialmente posto è che gli altri si prendano gli adulti. E che comunque tutti sbarchino a malta e poi si vede.

Che c’è, se c’è, di peggio del buonista ad ogni costo e del cattivista senza misura e pudore? Ci può essere di peggio di quel vice sindaco di Trieste che si sente soddisfatto e macho mentre butta nell’immondizia i panni sporchi di un senza tetto e poi con virulenta pavidità arretra e piagnucola mi avete frainteso dopo che aveva dalla tastiera sfidato benpensanti di voi me ne frego? Ci può essere di peggio? Sì, tra il buonista e il cattivista il peggio è il finto buono.

Viva la faccia di Salvini che di migrante non ne vuole uno e di quelli che ci sono ne caccerebbe volentieri la metà e anche più. Viva la faccia di una posizione coerentemente cattiva. Cattiva al confine e oltre il razzismo reale, non quello delle dichiarazioni. Ma peggio, molto peggio il metterci la faccia tosta di Di Maio.

Di Maio sempre più Di Maio. Trivelle nell’Adriatico? La colpa dice Di Maio è di quelli di prima. Così come Ilva non si poteva chiudere e Tap non si poteva abolire sempre per colpa di quelli di prima. Per fortuna Ilva è rimasta aperta, per interesse collettivo Tap si farà e per puro buon senso non è che si possa abolire la ricerca dei giacimenti di petrolio. Di Maio ministro comunque non arrischia mai un ruolo, una posizione, una frase, una postura che non sia quella del vittimismo piangente e prepotente al tempo stesso.

Figura anch’essa notissima nel catalogo degli ideal tipi umani. In Campania ne è stata elaborata una categoria a suo modo non priva di una sorta di dignità operativa: il chiagni e fotti, il piangi e te la godi. Di Maio al chiagni e fotti aspira, non lo raggiunge. Resta ad uno stadio meno elaborato e raffinato. Non è un virtuoso acrobata della vita pubblica. No, è uno che fugge ogni responsabilità e quando lo fa si guarda allo specchio e dice: quanto sono bravo, questa è la politica.

Di Maio che svicola, capovolge, inventa, sguscia, ribalta. Di Maio questo è. Punto. E Di Maio è sempre più Di Maio. Uno da cui la questione non è se comprare o no da lui una macchina usata come si diceva una volta come test di affidabilità per un politico. Di Maio è uno che se gli lasci le chiavi della macchina e poi la macchina non si trova più o la trovi sfasciata qua e là oppure tutta, quello ti dice che le chiavi le hai lasciate a me? Chi, io? Io la macchina l’avrei guardata e custodita bene se avessi lasciato le chiavi a me. Sono stati quelli che passavano, quelli di prima, quelli di fuori a sfasciare la macchina…Ecco questo è Di Maio.