Elezioni 2018. Di Maio non sarà premier ma farà del Parlamento un Vietnam

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 12 Febbraio 2018 - 08:31 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Di Maio potrebbe non essere premier di governo in caso di vittoria M5s

Luigi Di Maio (Foto Ansa)

Di Maio, il Giggino ex stewart dello stadio San Paolo di Napoli, ora aspirante primo ministro della Repubblica italiana, può trasformare il Parlamento in un Vietnam. Lancia l’allarme Giuseppe Turani in questo articolo pubblicato anche su Uomini & Business.

I 5 stelle non avranno i numeri per fare fare un governo, ma potranno avere quelli per bloccare il parlamento, per renderlo inutile.

Fra le molte massime del tremendo presidente Mao c’è anche questa: “Se stai picchiando un cane, e il cane cade nel fiume, tu continua a picchiarlo”. Ecco, questo è l’atteggiamento corretto da avere nei confronti dei pentagrulli.

Loro sono responsabili non solo di essere incompetenti e di avere idee impraticabili, ma anche di diffondere una cultura del miserabile (la finanza pubblica si risana tagliando le auto blu, la gente può andare in bicicletta e coltivare broccoli sul balcone di casa, così risparmia), ma dopo il 5 marzo possono diventare un serio problema per la società italiana. E con sciocchezze di questo genere. La più pericolosa è: per dare il reddito di cittadinanza alla gente servono soldi, dobbiamo fare debiti, se Bruxelles ce lo impedisce, usciamo dall’Europa. Insomma, dopo la Brexit anche l’Italexit. Mentre Macron e la Merkel si apprestano a costruire la nuova Europa, noi potremmo ritrovarci a dover uscire dalla porta di servizio, grazie ai pentacosi.

L’osservazione che riguarda la pericolosità di questi soggetti viene da Enrico Morando, vice-ministro dell’economia e una delle migliori teste pensanti del Pd. L’ha fatta durante una manifestazione a Torino, dove fra l’altro abbiamo presentato il libro che ho scritto con Chiara Boriosi.

Si tratta di questo. Morando concorda sul fatto che, quasi certamente, il 5 marzo i 5 stelle non avranno i numeri per andare al governo. Però, aggiunge, hanno i numeri (insieme a Salvini e altri) per paralizzare il Parlamento, per impedire che si riesca a fare qualcosa, per bloccare qualsiasi legge. Per trasformare, in una parola, la democrazia italiana in una specie di Vietnam.

Possono bloccare tutto, anche un eventuale governo d’attesa Gentiloni. E lo faranno sicuramente. È la loro unica specialità

Se si vuole quindi fare qualche passo avanti e non indietro, i 5 stelle vanno ridimensionati. Non va sottovalutato il pericolo che rappresentano.

Ormai mancano poco più di venti giorni alle elezioni. Ma non tutte le carte sono già sul tavolo. Serve un ultimo sforzo.