Elezioni anticipate. A Lega e M5s ‎tutti i voti, Italia in bancarotta

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 6 Maggio 2018 - 06:52 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni anticipate. A Lega e M5s ‎tutti i voti, Italia in bancarotta (foto Ansa)

Elezioni anticipate. A Lega e M5s ‎tutti i voti, Italia in bancarotta (foto Ansa)

ROMA – “Il governo degli asinelli”: questo il titolo dell’articolo pubblicato da Giuseppe Turani anche su Uomini e Business.

Non ci sarà alcun governo politico. Se va bene ci sarà un governino del presidente, con poche ambizioni e di breve durata. Poi, nuove elezioni. I populisti, che nonostante la pessima prova data, appaiono in crescita nei sondaggi (Salvini il leader più stimato…), non aspirano a altro. E, forse, ha ragione Fedele Confalonieri (l’amico più caro di Berlusconi): lasciateli provare. E’ l’unico modo per liberarsene.

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Sabino Cassese ha ricordato come in Italia si siano sempre fatti governi di coalizione, anche con leggi elettorali maggioritarie. Ma non questa volta.

Spiegare perché non è complicato. Il Movimento 5 stelle sogna da sempre di poter governare da solo e si va convincendo di potercela fare. O, al massimo, vuole avere dei soci su cui poter comandare.

C’è un filo rosso che lega i programmi di Salvini e quelli del Movimento (Di Maio può essere considerato già in uscita…): l’irrealtà.

L’Italia non è un paese nel quale fare esperimenti sociali complessi. Bisogna trovare una ventina di miliardi in fretta (senza aumentare le imposte) per evitare che scatti automaticamente l’Iva. E poi bisogna prendere atto che, nonostante tutte le chiacchiere che si fanno tutti i giorni, il nostro paese è l’ultimo nella crescita fra i paesi dell’Unione europea. Persino la Grecia ci è passata davanti.

Ma noi stiamo qui a discutere di cose fantascientifiche: come cacciare 600 mila immigrati o come dare uno stipendio statale a dieci milioni di italiani.

I populisti, in entrambe le loro versioni, non hanno e non presentano progetti per una maggior crescita o su come sistemare alcuni antichi problemi. Ma agitano fantasmi, fantasie, sciocchezze.

Si andrà al voto fra non molto. Avranno un successo ancora più grande. E, forse, a quel punto riusciranno a fare davvero un governo.

Governo che andrà a sbattere, e con una certa prevedibile violenza, contro l’Unione europea e, soprattutto, contro i mercati. Poiché l’Italia è un paese che ogni anno deve raccogliere, al netto di nuove stupidaggini, 300-400 miliardi, è facile immaginare che cosa succederà. Grosso modo la stessa cosa già accaduta a Berlusconi nel 2011. Tutto andava bene, ma poi siamo stati di fatto commissariati.

Non esiste altro sbocco possibile.

Grillo può lanciare tutte le provocazioni che vuole e immaginare i più incredibili referendum: se però non raccoglie 300-400 miliardi dai mercati, non potrà pagare gli stipendi della pubblica amministrazione e nemmeno il riscaldamento nelle scuole. Fico potrà andare in bicicletta tutta la vita e licenziare il suo autista, ma non riuscirà a pagare i suoi impiegati alla Camera.

I populisti, di entrambe le versioni, hanno in mente un’Italia stramba, magari che ritorna pure alla lira. Ma sarebbe un’Italia infilata sul percorso Venezuela-Argentina. Oggi siamo ancora qui, e bene o male ce la passiamo discretamente, perché siamo in Europa. In quella stessa Europa che cerca di farci mettere giudizio. Ma che attraverso la Bce compra i nostri Bot e ci tiene in piedi.

Siamo la seconda manifattura d’Europa, dopo la Germania, ma come crescita complessiva veniamo dopo la Grecia (che fa solo qualche yogurt). Da qualche parte c’è qualcosa che non è a posto. Ma a loro, i populisti, non interessa. Loro sognano la rivoluzione.

Ma i populisti hanno una ricetta facile per tutto. Per il nostro grande debito, 2300 miliardi, uno dei “consulenti economici” di Salvini propone, ad esempio, che semplicemente Draghi cancelli 300-400 miliardi di Bot che la Bce ha acquistato per darci una mano: basta che Draghi faccia un bel rogo e l’Italia è salva.

Grillo sogna il ritorno della lira, con la Banca d’Italia che ne stampa quantità infinite, per pagare tutto, nella bambinesca illusione che i soldi basti stamparli e farli circolare. Oppure pretende che gli altri  partner dell’Unione si facciano carico dei nostri debiti (si chiama condivisione…).

I populisti sono questa cosa qui: un misto di scemenze e di illusioni da asilo Mariuccia.

Non vogliono governare, vogliono solo fare casino. Ma, se proprio si deve, che governino davvero, da soli.

Si accettano scommesse sulla loro durata. Due settimane, una?