Enzo Boschi, assolto per l’Aquila, ricorda: in Emilia 2012..

di Enzo Boschi
Pubblicato il 30 Novembre 2015 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA
Enzo Boschi, assolto per l'Aquila, ricorda: in Emilia 2012

Enzo Boschi, assolto per l’Aquila, ricorda: in Emilia 2012

ROMA – Enzo Boschi, ex presidente dello Ingv e fra gli imputati del processo di cui scrive, ha pubblicato questo articolo anche su il Foglietto.it col titolo “C’era un giudice a Berlino. Eccome!”.

Effettivamente c’era un Giudice a Berlino. Anzi ce n’erano otto: tre in Appello, un anno fa,  e cinque in Cassazione, la settimana scorsa!

Non annoierò i lettori cercando di descrivere la sensazione che si prova nel vedersi restituire l’onore dopo cinque anni di incubo, nel sentirsi assolti con formula piena, perché “il fatto non sussiste“!

Il Giudice di Berlino deve inoltre completare il suo lavoro e considero mio dovere aiutarlo. Riprendo quindi una narrazione che porto avanti da anni e che continuerò finché tutta la giustizia non sarà fatta.

L’8 giugno del 2012 il Presidente del Consiglio dei Ministri in carica, Mario Monti, dichiarò in televisione – io lo vidi su Sky varie volte durante quel giorno – che c’era una significativa probabilità che si verificasse a breve un devastante terremoto nel ferrarese. Questo avveniva dopo che due scosse di magnitudo 6 circa, il 20 e il 29 maggio precedenti, avevano provocato numerose vittime e un vasto danneggiamento in Emilia e Lombardia.

La previsione ufficiale di un terremoto! Non era mai successo! Un momento storico!

Era, infatti, la prima volta, ed è rimasta finora unica, che la massima autorità esecutiva di un grande Paese – che, quindi, per sua stessa natura deve essere prudente e attenta a tutte le possibili implicazioni – prendesse un’iniziativa simile.

Monti citò anche gli “esperti” che gli avevano evidentemente suggerito un’azione tanto coraggiosa:

– Luciano Maiani, allora presidente della Commissione Grandi Rischi (CGR), direttore di istituzioni scientifiche di varia natura, nessuna delle quali, però, avente come oggetto la ricerca sismologica o qualcosa di analogo;

– Domenico Giardini, residente in Svizzera con passaporto svizzero, nel passato direttore del Servizio Sismico elvetico ma da qualche anno, se ho ben capito, incaricato di studiare la sismicità di Marte: cosa certamente rassicurante per i terrestri. Non tanto per noi italiani, in quanto ricopre la carica di coordinatore della sezione sismica della CGR. Per qualche mese è stato anche presidente dell’Ingv, carica abbandonata per dimissioni volontarie. In quel breve periodo successe che dodici giovani precari non si videro rinnovare il contratto e furono costretti a lasciare l’Istituto. Non era mai accaduto;

Stefano Gresta, atuale presidente dell’Ingv, con alle spalle una carriera di docente universitario “a medio livello”, come leggesi nel decreto con il quale il 27 marzo 2012, l’allora titolare del Miur, lo nominò al vertice dell’ente.

La scossa devastante a Ferrara non c’è stata e non poteva esserci. Se Mario Monti avesse parlato con chi ha competenze sismologiche autentiche e dimestichezza con la sismicità italiana (e all’Ingv ve ne sono molti), l’8 giugno avrebbe potuto affermare, facendo bella figura, che c’era una probabilità più che significativa che la sequenza sismica emiliana, a meno di piccole scosse, fosse da considerarsi conclusa.

Ma la cosa gravissima è un’altra.

Dopo la scossa del 20 maggio 2012, secondo tradizione e buonsenso, questi personaggi che occupano posizioni di responsabilità per la sicurezza del Paese dovevano dare immediate indicazioni di precauzione. Si doveva riunire tempestivamente anche la sezione sismica della CGR.

Era un dovere imprescindibile evidenziare la probabilità, estremamente  significativa, che si verificasse a breve una o più scosse, più o meno della stessa entità della prima. E non sulla base di sofisticate teorie ma per esperienze ormai consolidate in coloro che di questi argomenti si occupano seriamente e con successo da anni.

I cittadini si sarebbero ben guardati dal riprendere subito le loro attività, come purtroppo fecero … La maggior parte delle vittime si è avuta in concomitanza con la seconda scossa, quella del 29.

Ricordo che eventuali omicidi colposi plurimi commessi nel 2012 cadono in prescrizione oltre il 2020.

La cosa che non dimenticherò è che alcuni di questi personaggi e membri della CGR dichiararono in varie circostanze, prima delle scosse del 2012, che loro avrebbero saputo come comportasi correttamente in occasione del terremoto de L’Aquila del 2009.

Per L’Aquila sì, per l’Emilia no? Perché?

Perché tutti zitti immediatamente dopo il 20 maggio? Erano in viaggio per “lavoro”? Erano all’estero? Che impegni avevano?

Per il terremoto aquilano ho le loro dichiarazioni scritte e/o registrate: loro avrebbero saputo come fare … Quando poi nel 2012 avrebbero potuto mostrarlo, sfortunatamente avevano altro in mente?

Ne darò conto perché è bene che si sappia chi si occupa della sicurezza di noi cittadini, affinché nessuno possa poi dire che “non sapeva”.