Europa, la visione non c’è: nessuno parla più di crescita

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 19 Agosto 2015 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Europa, la visione non c'è: nessuno parla più di crescita

Angela Merkel con Wolfgang Schaeuble, ministro dell’Economia tedesco (foto Ansa)

ROMA – Giuseppe Turani ha scritto per Uomini & Business un articolo intitolato “Europa/ La visione che non c’è“. Secondo Turani nessuno parla più di crescita. Sembra quasi un problema dimenticato. Invece è il più importante. BlitzQuotidiano vi propone l’articolo integrale:

La Merkel viene in visita in Italia e ci si interroga sull’Europa. E non si può evitare di notare che si tratta di uno strano posto. Viene persino il sospetto che nell’insieme non sia nemmeno abitato da gente molto intelligente. Di recente, ad esempio, si sono persi circa otto mesi intorno alle sorti di un  piccolo paese periferico, la Grecia, con alti e bassi da paura nelle Borse di tutto il Continente, con infiniti dibattiti politici vagamente inutili (tipo: culla della nostra civiltà), quando tutto avrebbe potuto essere risolto nel giro di una settimana, come alla fine è stato.

Ancora più recentemente è scoppiato il problema della Cina, di nuovi con alti e bassi delle Borse e sui mercarti finanziari. Ma le paure sono durate meno di una settimana. E pensare che, se la Grecia si è rivelata una tempesta in un bicchier d’acqua, la crisi della Cina rischia di essere una svolta epocale. Ma su questo evento non ci sono stati grandi dibattiti. E la tendenza è un po’ quella di far finta che non sia successo niente o poco.

E invece la cosa è molto seria. Per due ragioni: la Cina è il più grande paese del mondo (altroché la Grecia). La sua crisi è un fatto grave e il suo rallentamento rischia di avere serie conseguenze sulla crescita mondiale, e quindi dell’Europa, che già stentava a muoversi in modo vivace.

Era logico attendersi un dibattito (e delle misure) intorno alla crescita europea.

Invece niente. L’Europa è come un Continente dotato di una fiducia totale nel fatto che prima o poi la crescita deciderà di presentarsi, magari con un lungo abito bianco e un’aureola in testa. L’unica politica serie che viene praticata è quella del “contenimento”: basta debiti, rigore e austerità. Il tutto sorvegliato ora per ora dalla potente Germania. Il che, forse, va anche bene.

Ma in tutto il Continente non c’è una sola idea di come creare un po’ di crescita. Non c’è una visione. La Germania è contenta che non si facciano troppi debiti e che la gente non spenda troppo. Per evitare che l’euro esploda, alla fine si è consentito a Draghi di stampare un po’ di soldi, ma non troppi. Dopo di che, ognuno faccia quello che vuole. Sembra di essere a una gita scolastica: il professore (la Germania) è al ristorante a mangiare aragoste e i ragazzi sono lasciati liberi di scorrazzare per la piazza.

Ma nessuno sa bene che gita sia e, soprattutto, dove si andrà una volta tornati a casa.