Fascismo o Fashionismo, a Meloni e Schlein non costano e van bene su tutto, si evitano i temi dolorosi dell’Italia

Fascismo o Fashionismo, a Meloni e Schlein non costano e van bene su tutto, si evitano i temi dolorosi dell'Italia: Europa, Mes, mercati

di Giovanni Pizzo
Pubblicato il 1 Maggio 2023 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA
Fascismo o Fashionismo, a Meloni e Schlein non costano e van bene su tutto, si evitano i temi dolorosi dell'Italia: Europa, Mes, mercati

Fascismo o Fashionismo, a Meloni e Schlein non costano e van bene su tutto, si evitano i temi dolorosi dell’Italia: Europa, Mes, mercati

.Fascismo o Fashionismo purché ci si distragga. Qualunque argomento è buono purché ci si distragga dalla dura verità.

Le due donne della politica italiana, Meloni e Schlein, più che affrontare i nodi, i problemi urgenti o contingenti, spostano sempre l’attenzione su altro.

È un vecchio trucco della comunicazione americana, se non puoi affrontare e risolvere cambia discorso. Nel caso della Schlein il mezzo è il messaggio, d’altra parte le sue ascendenze americane hanno studiato Marshall McLuhan. Poteva scegliere Le Monde o Le Nouvelle Observateur, ha scelto Vogue. Più distrattivo di così era difficile immaginarlo. Certo l’intervista ulteriore della sua personal shopper, che ha parlato delle sue parcelle, non ha aiutato a riconquistare i Cipputi orfani della sinistra, ma questa retorica da mondo operaio all’epoca di Glovo ha stancato. Il nuovo principio del progressismo cromatico è “se non puoi cambiare il mondo coloralo”.

Può essere che la Giotto, la famosa azienda di pastelli, possa pure finanziare le europee del PD. Wittgenstein ci avrebbe potuto tirar su una linea filosofico  politica, ma il mondo del lavoro, che non sa più chi è nella globalizzazione, c’è chi come il premio Nobel Rifkin che ne profetizza la fine, che può pensare? Può essere Il metalmeccanico veste Prada? Chiedere a Landini, magari intervistato da Rakam.

Sull’altro fronte la visita ai luoghi dell’incoronazione di Carlo d’Inghilterra, e il comune sentire con un immigrato fortunato come il premier Sunak, distrae l’opinione pubblica dal vero tema che divide l’Europa dalla Meloni, il Mes. Se l’Italia non ratifica non coglie e ninfa cogliere, questo innervosisce non solo Bruxelles ma a lungo andare anche i mercati. Certo l’Italia se lo potrebbe permettere se avesse un Pil in crescita al 5%, e non allo 0,5.

Distrazione dopo distrazione, vignetta familiare dopo l’altra, trench o tacco, la questione diventa grave ma non seria. Manca solo un’intervista di Cosmopolitan a Rosy Bindi ed una di Rolling Stone a La Russa e siamo a posto. Lavoro, competitività, innovazione? Temi troppo difficili, meglio il Fashionismo o il Fascismo, costano meno e van bene su tutto.