Pensioni. Negando sentenza su rivalutazione, Renzi abolirebbe Stato di diritto

di Franco Abruzzo
Pubblicato il 5 Maggio 2015 - 07:42 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni. Negando la sentenza sulla rivalutazione, Renzi abolirebbe lo Stato di diritto

Corte Costituzionale (foto Lapresse)

ROMA – Franco Abruzzo ha pubblicato questo articolo anche sul suo blog.

In questi giorni va in scena il suicidio dei quotidiani, che, per servilismo verso il potere, giocano e lavorano contro i loro lettori (fedeli) dai capelli grigi e non scrivono (per viltà) che le sentenze si rispettano e che l’ordinamento giuridico dello Stato non ammette leggi retroattive dirette alla disapplicazione di un giudicato costituzionale, quello che ha cancellato il blocco della perequazione (sentenza 70/2015 della Corte costituzionale della Repubblica Italiana).

Signori direttori, abbiate coraggio. Vi chiedo la cortesia di ricordare a Renzi & C. che le sentenze si applicano a favore di tutti i cittadini e non di una parte di essi, che il maltolto va restituito anche a rate, ma va restituito. Gli anziani hanno subito una rapina a mano armata da parte dello Stato. Non si scherza sulle parole Giustizia e Uguaglianza di trattamento.

Sui fogli si leggono queste amenità: “Il governo potrebbe decidere di non rimborsare tutti, ma solo i pensionati con gli assegni più bassi, limitando così il costo dell’operazione”; “Il Governo potrebbe escludere gli assegni più ricchi”; “Ipotesi blocco sopra 2.300 euro”.

Ma non manca un titolo dettato dal buon senso: “Il Governo pagherà a rate” sul presupposto che l’erario ha risparmiato 4,8 mld (così dice l’Avvocatura dello Stato sentito il ministero dell’Economia) su un arco di due anni (2012 e 2013) e che, quindi, restituirà il maltolto in due anni.

Il Governo non può eludere una sentenza della Corte costituzionale e non può sorvolare sulla cancellazione della ‘legge Fornero’ nella parte in cui bloccava la perequazione.

Le norme retroattive, di cui si parla in queste ore, sono un rimedio aberrante quando escludono un parte dei cittadini dai benefici di una pronuncia fatta in nome del Popolo Italiano. L’Uguaglianza è una parola magica della nostra carta fondamentale. Ignorare una sentenza o applicarla parzialmente significa incamminarsi su un binario che porta alla fine dello Stato di diritto. Renzi non si può macchiare di questo crimine.