Pensioni. Rivalutazione monetaria Istat: Maria Luisa Gnecchi conferma

Pubblicato il 14 Gennaio 2014 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni. Rivalutazione monetaria Istat: Maria Luisa Gnecchi conferma

Pensioni. Rivalutazione monetaria Istat: Maria Luisa Gnecchi conferma

La rivalutazione automatica delle pensioni al costo della vita per il 2014 (euro 14,27) spetta anche a chi percepisce una pensione superiore a 2.972 euro lordi al mese. Lo assicura l’esperto pensioni Cgil-Spi. La notizia confermata dall’on. Maria Luisa Grecchi (Pd, Commissione Lavoro). La perequazione scatterà anche nel 2015 e 2016 (comma 483/e della legge 147/2013 di stabilità per il 2014).

Pubblichiamo il testo di una circolare dell’esperto pensioni Spi/Cgil:

“Con riferimento a numerosi quesiti pervenuti nelle ultime settimane relativamente alla perequazione automatica al costo vita per i pensionati con pensioni d’importo complessivo superiore a sei volte l’importo del trattamento minimo INPS (495,43×6=2.972,58) ritengo che:

– in base a quanto dispone la lettera d), secondo periodo, del comma 483, a tali pensionati deve essere garantito l’incremento fino a raggiungere l’importo di euro 2.990,42 al mese (relativo alla perequazione al 50 per cento del limite corrispondente a sei volte il minimo INPS);

– in base a quanto dispone la successiva lettera e) se il predetto incremento risulta inferiore a euro 14,27 (relativo alla perequazione al 40 per cento del limite corrispondente a sei volte il minimo INPS) deve essere garantito l’aumento di euro 14,27 al mese altrimenti non si comprenderebbe il significato e la funzione della citata lettera e) per l’anno 2014″.

In sostanza: per l’importo di euro 2.973,00 l’incremento deve essere di euro 17,42; per l’importo di euro 2.974,00 l’incremento deve essere di euro 16,42; per l’importo di euro 2.975,00 l’incremento deve essere di euro 15,42; per l’importo di euro 2.976,00 l’incremento deve essere di euro 14,42. Per gli importi da euro 2.976,15 e oltre dovrebbe essere garantito un aumento di euro 14,27”.

La notizia è stata pienamente confermata dall’on. Maria Luisa Grecchi (Pd, Commissione Lavoro della Camera dei deputati), sentita telefonicamente sul punto.