Alassio: rissa per Totò, la nuova “bravata” di Avogadro

di Franco Manzitti
Pubblicato il 16 Agosto 2011 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA

ALASSIO (SAVONA) – Benvenuti al Nord? Benvenuti al Sud? Quisquiglie e pinzillacchere, risponderebbe il principe Antonio De Curtis per gli amici Totò, se gli ponessero queste domande sulla falsariga del famoso film che ha furoreggiato in Francia e furoreggia in Italia nella versione pro-sudista e dopo che il suo illustre nome è stato coinvolto nella polemica del busto marmoreo con capello napoleonico che il neo sindaco di Alassio Roberto Avogadro ha sfrattato dai giardini pubblici di Alassio, perla della Riviera ligure di Ponente.

Quisquiglie per il principe che, come ha scritto un superpartenopeo di classe quale Raffaele La Capria sul “Corriere della Sera” al furoreggiare della polemica postfratto, arretrerebbe strusciando i piedi e facendosi una ghignata, ma non quisquiglie per i supporters di Totò e per tutti i sudisti e non affezionati alla sua memoria che stanno incendiando la polemica.

Sarà pure Ferragosto, sarà pure che i tempi sono tanto grami che simili non ce ne ricordiamo tra crolli di Borsa, decreti governativi su nuove stangate, crisi economica planetaria, ma questa storia del Totò di bronzo, oramai conteso da mezza Italia, difeso da intellettuali, storici, grandi chansonnier come Renzo Arbore, il primo a schierarsi per salvare la statua e la sua dignità, è veramente paradossale.

Tutto nasce non a caso a Alassio, la città del Muretto della miss e delle targhe incise come a Hollywood con le firme in calce e in maiolica dei personaggi più famosi, proprio nei giorni in cui muore, il pittore, l’inventore del Muretto Giacomo Berrino, un muro dove negli anni Sessanta del boom rivierasco andavano a sedersi le più belle della jeuness doree di mezza Europa, magari candidate a diventare appunto miss e dove poi molti arcinoti sono approdati, in testa a tutti Ernst Hemingway con il suo pappagallo giallo.

Tutto nasce in questa città balneare, quella che ha più letti turistici della Liguria turistica e che il boom turistico ha in parte sconciato urbanisticamente e in parte lanciato dopo che gli inglesi l’avevano scoperta tra le due guerre insediandovi le prime colonie di villeggiatura ultrasnob.