Riviera degli scandali: Scajola – Caltagirone nel mirino

di Franco Manzitti
Pubblicato il 28 Gennaio 2011 - 07:50 OLTRE 6 MESI FA

Sarà pure un caso, o una coincidenza, che sulla Riviera dei Fiori, epicentro il porto degli scandali in costruzione a Imperia, piombi di persona niente meno che il procuratore capo di Torino, il mitico Giancarlo Caselli, ex Torquemada di Andreotti in Sicilia e metta a ferro e fuoco la città, indagando perfino il presidente del Tribunale, Valerio Boccalatte.

Saranno tutti casi o coincidenze o congiunture del fato, ma da quando su quella Riviera che corre dalla oscura Ventimiglia alla tranquilla Imperia Oneglia si è alzato il coperchio feudale che vi aveva calato l’ex ministro Claudio Scajola, quello “che non sapeva” come gli avessero pagato la famosa casa con vista Colosseo, i big della famosa cricca di Anemone&Balducci, laggiù è l’inferno.

Intanto un inferno di fuoco, perchè oramai con pura sfacciataggine esibizionistica non passa settimana che non bruci qualche negozio o vengano incendiate macchine o saracinesche dalla mafia organizzata che pretende i suoi pizzi.

Era sempre successo, ma da qualche mese, da quando il flusso degli investimenti per porticcioli, nuovi insediamenti residenziali, infrastrutture di salvataggio dal traffico boom, si è moltiplicato, la malavita organizzata si è scatenata. Altro che le vecchie derivazioni calabresi e abruzzzesi di antichi coltivatori di serre e di fiori a Vallecrosia e Coldirodi, intorno alle quali camorra e indrangheta succhiavano le ruote, taglieggiando e minacciando. Allora erano petardi, oggi siamo ai fuochi artificiali se quella Riviera, con un po’ di sussiego ma anche di paura, l’hanno ribattezzata “la “costa dei cento fuochi”, alludendo alle fiamme appiccate ritmicamente a “chi non ci sta”.