Sarkozy volle la morte di Gheddafi per occultare le valigie piene di dollari?

di Giampiero Martinotti
Pubblicato il 24 Marzo 2018 - 06:04 OLTRE 6 MESI FA
Sarkozy volle la morte di Gheddafi per occultare le valigie piene di dollari?

Sarkozy volle la morte di Gheddafi per occultare le valigie piene di dollari?

PARIGI – Nicolas Sarkozy è un presunto innocente.

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Come tutti i cittadini, ha diritto di essere considerato tale fino a un’eventuale condanna. Ma la sua incriminazione da parte dei giudici di Nanterre è un elettrochoc, anche se l’ex presidente, ormai fuori dai giochi politici, è ridotto al ruolo di padre nobile (e carismatico) della destra. I reati che gli vengono contestati, e che lui nega in blocco, sono gravissimi : corruzione passiva ; occultamento di fondi pubblici libici frutto di appropriazione indebita ; finanziamento illegale di campagna elettorale (quella del 2007 che lo vide vittorioso). I giudici hanno anche imposto a Sarkozy un controllo giudiziario, cioè la libertà condizionata. Non se ne conoscono i termini, ma è probabile che i magistrati gli abbiano fissato il divieto di incontrare altre persone coinvolte nell’inchiesta e forse l’obbligo di comunicare i suoi spostamenti.

In passato, mai un ex inquilino dell’Eliseo si era trovato a dover affrontare una simile tempesta giudiziaria. Certo, nel 2011 Jacques Chirac è stato condannato a due anni con la condizionale, ma per reati molto meno pesanti : l’assunzione al comune di Parigi di impiegati che in realtà lavoravano per il suo partito. I fatti contestati a Sarkozy sono ben più gravi per almeno tre ragioni.

La prima riguarda lo svolgimento stesso della campagna elettorale del 2007 : la vittoria della destra sarebbe stata facilitata da quei cinque milioni di fondi occulti libici. Non a caso, la sua rivale di allora, la socialista Ségolène Royal, si è affrettata a far sapere che i francesi hanno il diritto di sapere se la sfida è stata « ad armi eguali ». Per il momento, i magistrati pensano che la sfida sia stata invece truccata.

La seconda ragione è molto più grave: se Sarkozy fosse stato eletto con un finanziamento proveniente da Tripoli, sarebbe la prima volta (a mia conoscenza) che un capo di Stato occidentale viene eletto con il sostegno finanziario, segreto e illecito, di uno Stato estero. E quale Stato: il regime di Mu’ammar Gheddafi, responsabile di numerosi attentati terroristici in Occidente, compreso quello contro un aereo della compagnia francese Uta, che nel 1989 costò la vita a 170 persone.

La terza ragione, infine, riguarda il nostro passato prossimo. Tutti ricordano che fu proprio Sarkozy, nel 2011, a convincere gli alleati a un intervento in Libia. La Francia fu in prima linea durante tutto il conflitto e anche nell’epilogo finale: un aereo francese bombardò il convoglio che tentava di portare in salvo Gheddafi, consentendo ai ribelli di catturare e uccidere il dittatore. Su quell’impegno militare, alla luce delle accuse giudiziarie contro Sarkozy, si accumulano adesso ombre e interrogativi. Impossibile non rileggere la morte di Gheddafi anche come il prezzo necessario per mettere una pietra tombale su quelle valigie piene di contanti, che avrebbero viaggiato fra Tripoli e Parigi. Una spy story immaginata da qualche giornalista e sceneggiata dai magistrati? O una realtà, come al solito, ben più romanzesca della nostra fantasia ? Ci vorrà tempo per scoprire la verità, se mai ci arriveremo. Resta lo sbalordimento di fronte alle pesanti accuse dei giudici transalpini : forse dovremo ripensare e riscrivere un capitolo decisivo della nostra storia recente.