Asta o non asta

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 21 Gennaio 2012 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E alla fine il governo ha deciso di spostare di tre mesi la decisione sulle modalità di assegnazione delle frequenze, congelando cosi la precedente gara che prevedeva la concessione gratuita delle medesime a coloro che avrebbero disposto del” miglior contesto”: Mediaset, con annesso satellite Rai.

La decisione è dunque stata rinviata, eppure è bastato questo semplice e giusto atto per scatenare la ribellione “del garantito” e delle sue aziende che hanno annunciato fuoco e fiamme ed anche l’intenzione di non partecipare ad una asta onerosa.

In realtà si tratta della solita tattica fatta di minacce e di ricatti, di esposti e di vittimismi, con l’unico obiettivo di guadagnare tempo e di costringere Monti a più miti consigli, sotto la minaccia di far mancare i voti.

Per questo Gianni Letta si è recato a palazzo Chigi prima del Consiglio dei ministri; per questo, alla fine, la sospensione non è stata inserita nel decreto, ma affidata alla “autonoma decisione” del ministro Passera, altrimenti il Pdl non avrebbe dato il via libera alla manovra.

Nei prossimi tre mesi ne vedremo dunque delle belle e delle brutte, ogni occasione sarà buona per minacciare il governo che ha osato sfiorare, per ora solo sfiorare, il perimetro del conflitto di interessi.

Riusciranno Monti e Passera a far pagare anche Berlusconi? Non sarà facile perchè il cavaliere ê ancora il maggior azionista della maggioranza: paradossalmente questa è la sua forza, ma anche la sua debolezza.

“Ci sembrerebbe strano che mentre chiediamo sacrifici agli italiani,si possano regalare le frequenze che sono un bene comune..”, con queste parole si è espresso il presidente Monti, rendendo esplicita quale sarà la linea di marcia

Se Berlusconi vorrà fare il matto sulle liberalizzazioni o sulle frequenze potrà pure farlo, ma poi dovrà spiegare agli italiani perchè mai lui e sempre lui dovrebbe essere considerato un cittadino speciale, esentato dal rispetto delle norme e dell’interesse generale.

Vogliamo proprio vedere come farà Berlusconi a far cadere il governo sull’asta delle frequenze… Se Monti deciderà di procedere sarà davvero il segnale che una stagione si è chiusa definitivamente, e non saranno le minacce di Berlusconi e di Mediaset a risuscitarla.