Asta per le frequenze tv, governo “costretto” a dire sì

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 16 Dicembre 2011 - 19:09 OLTRE 6 MESI FA

Camera dei deputati

ROMA – Il segnale è partito! La Lega non ha ritirato il suo ordine del giorno, per altro simile a quelli presentati dal Pd e dall’Idv,  che chiedeva la revoca dell’asta gratuita per la assegnazione delle frequenze.

Il governo, dopo lunga e penosa meditazione, ha preferito accoglierlo subito, piuttosto che metterlo in votazione, anche perchè sarebbe stato votato da una larga e indedita maggioranza trasversale.

I berlusconiani hanno dovuto prendere atto e hanno rinunciato alla battaglia di aula.

Ora cercheranno di annullare la portata del voto muovendosi sotto il banco. Ormai la frittata è fatta, adesso il ministro Passera dovrà comunque rivedere i criteri fissati dal precedente governo e che prevedevano di regalare un bene pubblico, quali le frequenze, ai soliti noti del polo Raiset. Sia come sia, al di là delle questioni di merito,che pure non sono poca cosa, il segnale è partito.

La Lega, almeno per ora non torna a casa, anzi alza la posta. Rimetteranno insieme i cocci? Probabilmente si, ma anche questa volta Berlusconi dovrà pagare un prezzo altissimo, sicuramente superiore, almeno dal punto di vista politico, alla cifra che dovrà sborsare per l’acquisto delle frequenze.