Garante per l’Infanzia, l’emendamento salva-Ruby

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 16 Marzo 2011 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Camera dei deputati ha votato, a maggioranza e contro la volontà della destra berlusconiana, un emendamento ” salva Ruby”. Solo che neppure loro se se ne sono accorti. Il colpo di mano, si è consumato mentre si stava discutendo il provvedimento di legge relativo alla istituzione della figura dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Tra i tanti emendamenti ne compariva uno che recitava così: ” La Autorità segnala in casi d’emergenza alle autorità giudiziarie e agli organi competenti la presenza di minori in stato d’abbandono al fine di una loro presa in carico dalle autorità competenti”. A firmarlo le deputate del Pd Sbrollini, Zampa, Schirru, Miotto, Mattesini, Cardinale, Schirrru, Pedoto.

Per la verità qualcuno nel governo se ne era accorto ed aveva espresso un parere negativo sul testo dello scandalo, ma le troppe assenze dei berlusconiani hanno fatto sì che il testo della beffa fosse approvato.

Da oggi dunque un giovane o una giovane, in stato di abbandono o di evidente disagio, potranno contare anche sulla figura di un garante al quale si potranno serenamente consegnare anche le minorenni molestate, senza bisogno di affidarle ad una igienista dentale, o ad una prostituta brasiliana, e soprattutto senza bisogno di invocare le autorità di un paese straniero.

In ogni caso al di là del sarcasmo, determinato dalla realtà che ci circonda e che minaccia di travolgere tutto e tutti, resta il brontolio profondo di una maggioranza che continua a prendere deputati e a perdere votazioni. A mancare sono i voti di chi aspira al posto, di chi si sentiva già ministro ed è stato trombato, di chi aveva acquistato il vestito della festa e ha dovuto restituirlo, di chi è passato da destra a sinistra e ora si trova con un pugno di mosche, con dei pagherò privi di valore legale.

Magari potrebbero rivolgersi anche loro alla nuova autorità di garanzia per l’infanzia, denunciando il raggiro subito e lo stato di disagio e di prostrazione nel quale sono stati ridotti da un vecchio burlone che si diverte a fare scherzi a loro e alla questura di Milano.