Berlusconi e la sparata “magistrati-mafia”, di cosa ci stupiamo?

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 24 Febbraio 2013 - 13:52| Aggiornato il 1 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Perché mai Berlusconi ha deciso di interrompere il silenzio elettorale e tuonare: “La magistratura peggio della mafia”? Gli indignati speciali dovrebbero ricordare che lo ha sempre fatto, perché essendo il proprietario dell’interruttore mediatico, lo ha sempre usato a suo piacimento.

Chi ora, anche legittimamente, si adira, farà bene, dopo le elezioni, a predisporre una seria legge sul conflitto di interessi, quella che tanta parte del centro sinistra non ha mai voluto sul serio perchè altrimenti “quello fa la vittima e perdiamo voti”.

Quanto alle ultime esternazioni del Cavaliere non sono affatto casuali e tanto meno il frutto di un improvviso colpi di sole, anche perché dalle sue parti pioveva e tirava vento.

Berlusconi ha prima vestito i panni dello sportivo, del presidentissimo di una squadra molto amata, soprattutto a Milano e in Lombardia, Regione chiave nella sfida elettorale. Subito dopo ha strizzato l’occhio a quella parte della Sicilia che gli aveva regalato un clamoroso 61 seggi a 0, e che ora sembra volerlo tradire.

Da qui la battute sui giudici peggio dei mafiosi, parole terribili per noi, ma forse più gradevoli per altre orecchie, capaci di decifrare subito ogni segnale.

Queste parole, devastanti sul piano etico e politico, probabilmente non gli serviranno neppure a recuperare quei voti, perché persino da quelle parti ormai lo ritengono un quaquaraquà e cioè il contrario di un ” Uomo d’onore”, e forse, solo su questo, hanno ragione persino loro.