Berlusconi e gli “spiati per caso”

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 18 Ottobre 2010 - 18:28 OLTRE 6 MESI FA

“Non è possibile dare tutte le colpe a Berlusconi…”, così ha scritto Marco Benedetto e io la penso come lui. Ci sono porcherie, guasti, abitudini deleterie, bugie, conflitti di interesse, casi di corruzione che esistevano prima del suo arrivo e continueranno ad esistere quando di Berlusconi si sarà perso anche il ricordo.

Detto questo non si può negare che il Nostro riesca sempre a fare ritrovare le sue impronte nelle vicende più scabrose.

Non si erano ancora spente le polemiche per la puntata di Report dedicata alla ridente isola di Antigua e alle possibili società off shore di Berlusconi, che è arrivata la notizia che un uomo della Guardia di Finanza avrebbe passato notizie riservate al settimanale Panorama e relative (ma guarda che combinazione!) al giudice Mesiano, a Marco Travaglio, a Antonio Di Pietro, a Luigi De Magistris, a Patrizia D’Addario, a Beppe Grillo, alla famiglia Agnelli e, a quanto si sa, l’elenco non sarebbe ancora completo.

Le notizie, relative alle loro situazioni patrimoniali e fiscali, sarebbero state usate per confezionare dossier da pubblicare sulla rivista Panorama, di proprietà del Berlusconi medesimo.

Mettiamo il caso che il povero Silvio sia all’oscuro di tutto, provate voi a spiegarlo e a convincere gli spiati. Per quale ragione un finanziere si mette a raccogliere dati solo e soltanto su persone che stanno sulle scatole al presidente del Consiglio? Per quale ragione sceglie di passare i documenti ad un settimanale di proprietà del medesimo? Come mai nell’elenco figura persino il giudice Mesiano al quale fu già riservato, dalle reti Mediaset, sempre di proprietà dello stesso signore, un trattamento particolare, un pedinamento vero e proprio con tanto di commento sul colore stravagante dei calzini, sicuro indizio di pericolosa follia?

Sicuramente il presidente, i suoi collaboratori, i suoi avvocati parlamentari, tuoneranno contro questi accostamenti “eversivi e irrispettosi”, ma ormai le loro parole sono logore, sono ridotte a suoni senza rapporto con le cose che vorrebbero significare.

Questo film lo abbiamo già visto in occasione dei pestaggi promossi e organizzati contro il presidente Fini, contro il direttore dell’Avvenire Boffo, contro i giudice Mesiano, contro Emma Marcegaglia.

In queste ore si è persino tentato di bloccare la messa in onda della puntata di Report dedicata alle società off shore del presidente, perchè, secondo il Ghedini – pensiero, in Italia si può indagare sul tinello di Montecarlo, ma non sul paradiso fiscale di Antigua.

Nessuno avrà il coraggio di spiegarlo al capo supremo, ma il conflitto di interessi che tanti benefici gli ha portato,anche per la stupidità e la connivenza di alcuni dei suoi oppositori, si è ormai trasformato in un cappio che, quanto più viene agitato, tanto più è destinato, politicamente, a soffocare il mandante degli intrighi e dei pestaggi mediatici.

“Quell’uomo ha bisogno di cure, invece è circondato da persone che spesso lo eccitano…”, più o meno così aveva scritto la signora Veronica nel motivare le ragioni di una sofferta separazione. Anche contro di lei, anzi soprattutto contro di lei, furono usati tutti i mezzi e tutti i possibili dossier per spaventarla e ridurla al silenzio.

Il tempo, molto probabilmente, darà ragione alla signora e Berlusconi, tardi, troppo tardi, capirà che la moglie gli aveva dato il consiglio giusto e che molti degli eccitatori di oggi, veri e propri squadristi della politica e dei media, lo tradiranno e gli volteranno le spalle, non appena non sarà più in grado di soddisfare le loro richieste, cioè tra pochissimo…