Giulia Sarti e gli hacker: non è solo di Beppe Grillo, ma di tutti

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 5 Maggio 2013 - 19:41 OLTRE 6 MESI FA
giulia sarti

Giulia Sarti e gli hackers: problema di tutti

Non condivido molte delle prese di posizione di Beppe Grillo e dei suoi parlamentari, tanto meno apprezzo le invettive, o le espressioni del tipo ” Cadaveri ambulanti…morti che camminano…siete circondati..”, frasi che, di tanto in tanto, rivolgono al resto del mondo, quai fosse un insieme di inquisiti e corrotti da indicare al pubblico ludibrio.

Non mi convince neppure l’uso che hanno fatto e fanno della rete che e neppure lo slogan “In rete uno è eguale a uno”, anche perché, prima della rete, restano la nascita, le condizioni sociali di ciascuno, le impari opportunità che regnano in una società sempre più disuguale.

Proprio per questo trovo pericoloso e sbagliato il silenzio e la sostanziale indifferenza con le quali tanta parte delle istituzioni e della politica hanno accolto la notizia che i siti e le caselle private di alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle sono stati piratati, svuotati, e il materiale messo in circolazione, compresa la corrispondenza privata e le fotografie.

Tra le carte anche documenti relativi alla loro attività politica, bozze di proposte di legge, discussione interne al movimento.

La vita della onorevole Giulia Sarti è stata messa in piazza, il suo diritto alla riservatezza fatto a pezzi.

Nel passato, per molto meno, è scoppiato letteralmente l’inferno.

Penso alla finta cimice nell’ufficio di Berlusconi, poco ci mancò che non venissero convocate d’urgenza le Camere, oppure le infinite discussioni in aula sulla opportunità di concedere o meno l’uso delle intercettazioni quando un parlamentare risultava presente come soggetto terzo….

In quei casi fu posta la questione dello status del parlamentare, del diritto alla privacy, della integrale tutela dei suoi atti, della autonomia del Parlamento.

In questo caso, salvo alcune lodevoli eccezioni, rischia di prevalere l’indifferenza, accompagnata da una certa soddisfazione, perché: “Chi di trasparenza ferisce, di trasparenza perisce”.

Il livore e i risentimenti si possono comprendere, anche perché i grillini agli altri non hanno risparmiato nulla, ma sulle regole non si deve cedere mai, comunque e nei confronti di chiunque.

Questi episodi sono stati e sono gravissimi, si tratta di una intrusione non tollerabile e di un possibile tentativo di intimidire i singoli parlamentari e un movimento politico.

L’acquisizione anche delle documentazioni private configura un palese intento ricattatorio ed intimidatorio.

Spetta alla Camere e agli organismi di vigilanza e di sicurezza intervenire, indagare, reprimere senza guardare in faccia a nessuno, senza farsi limitare da condizionamenti di parte, di partito, di movimento.

Quello che è accaduto ai deputati di Beppe Grillo potrà accadere a chiunque, e chi oggi se la ride potrebbe, domani, mettersi a piangere.