Giulietti a Napolitano: stampa “coopera” dando le notizie

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 25 Aprile 2013 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA
giorgio napolitano

Giorgio Napolitano: ai media parole “infelici”

Il Presidente Giorgio Napolitano, verso il quale abbiamo un rispetto profondo, umano e politico, ha richiamato la politica ai suoi doveri.

Lo ha fatto in modo brusco e senza giri di parole.

Dovere della politica, ha detto il Presidente, è anche la capacità di onorare le istituzioni, di non dare scandalo, di contrastare demagogia e populismi di varia natura…

Dovere della politica, aggiungiamo noi, è anche di esprimere e lasciare esprimere il proprio pensiero, anche di estrema minoranza, con serenità e senza mai farsi omologare dalle intese più o meno larghe.

Chi vuole “ Cooperare” con il Presidente può farlo sia sostenendo il possibile governo Letta Alfano, o chi sarà, sia dissentendo e tenendo in vita un pensiero critico che, non necessariamente, deve essere schiacciato sull’estremismo parolaio di questa stagione.

Forse Napolitano avrebbe fatto bene a sollecitare un di più di spirito critico, che è cosa assai diversa dal cupio dissolvi e dal nichilismo.

Il Presidente ha anche chiesto ai media di ” Cooperare” a questa fase di ricostruzione, forse la scelta del verbo non é stata felicissima.

La stampa può cooperare solo facendo il suo mestiere: informare, spiegare, non partecipare alle macchine del fango, ma anche controllare, non far sconti, esercitare lo spirito critico, dare spazio a tutte le posizioni, anche a quelle di minoranza o di opposizione.

Nel passato la stampa, invece, ha cooperato anche troppo, omettendo, nascondendo la polvere sotto il tappeto, applaudendo i Re o i giullari travestiti da Re, sempre e comunque.

Quei silenzi, quelle omissioni, quei conflitti di interesse non risolti, sono stati tra le cause del disastro attuale.

Siamo certi che sarà proprio il Presidente Napolitano a vigilare affinché il nuovo governo non torni ad omettere e a congelare proprio le questioni che hanno piagato e piegato il sistema dei media, condannando l’Italia ad occupare un vergognoso 57 posto nelle graduatorie internazionali.

Nel frattempo il signore e padrone del conflitto di interessi ha fatto sapere che gradirebbe avere per gli uomini di sua fiducia i ministeri della Giustizia e della Comunicazione, così tanto per garantire meglio la sua ” Cooperazione”.