Dal “sì” per Papa al “no” per Verdini: la Lega rientra nei ranghi

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 2 Agosto 2011 - 17:04 OLTRE 6 MESI FA

Denis Verdini (Lapresse)

Come volevasi dimostrare: per la Lega la ricreazione è finita.

Qualche giorno fa le camicie verdi avevano dato il loro consenso all’arresto del deputato Alfredo Papa. Quel voto era stato interpretato da alcuni commentatori come una sorta di “de profundis” per Berlusconi e per la sua maggioranza. Sono bastate poche ore, qualche colloquio privato, una manciata di posti alla Rai, tre uffici a Monza, per far rinsavire i ribelli. Così, nella seduta di martedì pomeriggio, la Lega si è assunta l’onore e soprattutto l’onere di secretare le intercettazioni del deputato Verdini e di impedire ai giudici di utilizzarle.

Per altro lo stesso Verdini aveva chiesto alla Camera dei deputati di votare a favore, di dare il via libera alla acquisizione delle carte, di aiutarlo a dimostrare la sua innocenza.

Ebbene, con un tragicomico gioco delle parti, PDL e Lega hanno quasi rimbrottato il parlamentare, lo hanno invitato a non essere troppo “Generoso”, a valutare la necessità di tutelare il ruolo e la funzione di ogni deputato.Insomma un vero e proprio inno alla sacralità di ogni immunità e di ogni impunità.

Questo inno è stato cantato anche dalla Lega, chi sa se la composizione sonora, canora e politica sarà aprezzata anche dall’elettore padano?