Lei proverà dove Masi fallì, ‘berlusconizzare’ la Rai

di Beppe Giulietti
Pubblicato il 7 Maggio 2011 - 14:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Bene ha fatto Blitz a tenere un profilo basso e di grande prudenza nell’affrontare la questione relativa al passaggio di consegne tra Masi e la signora Lei, sulla plancia di comando della Rai.

L’entusiasmo, per altro un po’ goffo ed eccessivo, che ha accolto la nomina della signora Lei è dovuto, anche e soprattutto, ai demeriti del suo predecessore che non è riuscito a trovare una sua autonomia rispetto ai voleri del presidente del Consiglio e al suo conflitto di interessi. Comprendiamo dunque l’entusiasmo di chi ne aveva chiesto le dimissioni, ma siamo così sicuri che la signora Lei, al di là delle sue intenzioni, potrà davvero segnare una svolta?

Perchè mai Berlusconi, un vero professionista del settore, forse il migliorse su piazza, avrebbe mai dovuto cedere lo scettro del comado alla vigila di appuntamenti elettorali che potrebbero risultare decisivi? Perchè dovrebbe consentire alla signora Lei quello che non ha consentito a Masi? Sicuramente la sponsorizzazione vaticana, che pure c’è stata, e il voto unanime del consiglio di amministrazione, almeno all’inizio, potrebbero indurre la nuova direttrice generale ad una maggiore cautela, a un esecizio di sobrietà e moderazione, che pure sono la cifra del suo modo di essere.

In altre parole potrebbe puntare allo stesso risultato con altri mezzi: per esempio si potrebbe cominciare da una sfiancante battaglia per il rinnovo dei contratti, sino ad accompagnare alla porta, magari in direzione ‘La Sette’  Fabio Fazio, Lucia Annunziata, Serena Dandini, così per fare qualche nome.

Come concilierà sobrietà e rigore con la presenza di Vittorio Sgarbi, terminato alla Rai perchè l’amico Silvio non aveva più voglia di pagare di tasca sua uno stipendio e le conseguenze delle tante cause perse per diffamazione dall’illustre Vittorio?

Oppure, per fare un altro esempio, potrebbe raggiungere una intesa privilegiata con Mediaset per la gestione della rete di trasmissione ed accentuare invece la competizione solo e soltanto con Sky; ed ancora nella prossima gara per l’assegnazione delle frequenze si potrebbe registare, per fare un altro esempio, una santa allenaza del polo Raiset.

Allo stesso modo sarà interessante vedere quali politiche saranno promosse per mettere fine ad una anomalia che vede Mediaset scendere negli ascolti e salire nella raccolta pubblicitaria, cosa che non accade per il servizio pubblico.

Tra breve, infine, ci sarà da nominare il vertice del tg 2, sarà confermata la strada intrapresa da Mario Orfeo, con il governo ma con decenza, oppure bisognerà obbedire alla ” Struttura Delta” di palazzo Chigi che esige uno o una ancora più fedele del già fedelissimo direttore del Tg1?

Questione di ore, forse di giorni, e poi non dobrebbe essere difficile capire “ciò che resterà vivo e ciò che morirà” dei tanti aggettivi sprecati in questi giorni. Mai come in questo caso sarà bene esercitare la virtù della prudenza, santa o laica che sia, anche per non correre il rischio di doversi pentire dopo appena qualche settimana dai festeggiamenti…