Dopo il nucleare, ecco pronto il “trucco” dell’acqua

Pubblicato il 23 Aprile 2011 - 15:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il ministro Romani, dopo aver tentato di eliminare il referendum sul nucleare, ha ora chiesto un approfondimento legislativo con l’obiettivo di cancellare anche i quesiti sull’acqua. Perchè mai? Perchè i sondaggisti di casa reale si sono resi conto che anche questi quesiti sono popolarissimi, a tal punto che potrebbero far scattare il quorum comunque e trascinare così alla approvazione anche il referendum che Berlusconi non può neppure sentire nominare: quello sul legittimo impedimento.

“Levatemi dalle scatole questo impedimento”, pare abbia tuonato il presidente imputato, ordinando la cancellazione degli altri. Il Giappone? I rischi per le nuove centrali ? La privatizzazione dell’acqua? Tutte fesserie per chi è abituato a pensare solo e soltanto al suo “particulare”. In ogni caso, una volta passato il referendum, sarà subito preparato un altro imbroglio per far rientrare dalla finestra quello che il fido Romani è chiamato oggi a cancellare, ma solo temporaneamente. Eppure non è detto che i trucchi raggiungano il risultato, perchè comunque dovrà pronunciarsi la corte di Cassazione e, come ci hanno ricordato i migliori costituzionalisti, per annullare un referendum è necessario che le nuove norme recepiscano la lettera e lo spirito dei quesiti medesimi.

Le nuove normative non sembrano andare in direzione, anzi lo dicono anche i ministri competenti. E allora perchè tanta fatica? Perchè ricorrere a quello che ormai si configura come un vero e prorio tentativo di calpestare la legalità repubblicana, per usare le parole di Stefano Rodotà? Perchè questo è il loro schema di gioco, perchè sono abituati così, perchè ritengono che tutto sia lecito, e in ogni caso, se anche la Cassazione dovesse respingere la gherminella, avranno comunque guadagnato tempo, spento la tensione, cancellata la notizia per qualche settimana, ridotti al silenzio i comitati referendari che pure in questa fase sono soggetti “protetti costituzionalmente”.

Poi, se sarà il caso, daranno ordine al polo Raiset, salvo le solite eccezioni, di mettere il silenziatore, di passare dalla truffa politica a quella mediatica. Per questo, anche attraverso Blitz, ci permettiamo di chiedere a tutti, anche a quelli che non hanno firmato o che voteranno no ai singoli quesiti, di opporsi a questo metodo, di far circolare le notizie, di usare i propri siti, i propri blog, ogni spazio per dare informazioni sull’appuntamento referendario, per opporsi ad una concezione proprietaria dell’ordinamento democratico e delle sue regole. Vogliono vincere il referendum negando ai cittadini il diritto al voto e comunque negando loro il diritto ad essere informati, a noi spetta invece il compito di garanire, sin da oggi, ai cittadini il diritto alla conoscenza, affinchè, liberamente e serenamente, possano decidere i loro sì e i loro no.

P.S . A proposto, ma come mai, in tanto fervore legislativo, il ministro Alfano non ha ancora chiesto un approfondimento legislativo per eliminare anche la legge sul legittimo impedimento?