Ruby salvata da San Berlusconi sulla strada della prostituzione

Pubblicato il 11 Aprile 2011 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA

” Aiutavo Ruby per non farla prostituire” queste, secondo le cronache, alcune delle parole pronunciate dal presidente filantropo in occasione della udienza di stamane.

Per una volta vogliamo prenderlo in parola e vogliamo anche credere alla storiella del povero presidente italiano costretto a chiamare , nel cuore della notte, la questura per salvare la nipote minorenne di Mubarak ed impedire la conseguente rottura delle relazioni diplomatiche.

Prendendo per buone queste affermazioni, anzi considerandole alla stregua di un dogma di fede, restano senza risposta alcune domande che proviamo a formulare: Perchè il cavaliere era così preoccupato per la piccola Ruby? Perchè temeva che si prostituisse? Di fronte a questo rischio perchè non ha provveduto ad avvertire, magari tramite i canali della diplomazia, il vecchio zio egiziano? Se la ragazza aveva mostrato questa inclinazione professionale perchè non l’ha affidata alle cure di una brava operatrice sociale, bensì, tramite la sua igienista dentale, a quella di una prostituta brasiliana?

E se qualcuno, meno generoso di lui, avesse tentato di abusare di Lei? Come avrebbe fatto a perdornarsi una simile leggerezza? Chi glielo avrebbe mai raccontato allo zio lontano?

Ed ancora ha salvato solo Ruby o si è preoccupato di altre ragazze minorenni, e non sarebbe meglio fornire subito le loro generalità, prima che saltino fuori da qualche rapporto di polizia o dalle confessioni di qualche altra orfanella della scuderia di Lele Mora? A proposito perchè non dare il giusto merito anche alle opere buone compiute dai devotissimi Lele Mora ed Emilio Fede?

Dal momento che il “saggio Mubarak” ha ritrovato la parola, si potrebbe convocare anche lui nell’aula del tribunale, tanto uno in più o uno in meno, per sapere se abbia mai segnalato al collega italiano una sua parente in difficoltà e se abbia mai avuto modo di ringraziarlo per un pensiero comunque squisito, anche a prescindere dalla mancata parentela tra zio e nipote….

Non osiamo neppure pensare cosa avrebbero scritto e detto le gerarchie vaticane se le stesse parole, le stesse scene, le medesime barzellette, le stesse bugie, fossero mai state pronunciate da Romano Prodi, forse sarebbe stato scomunicato seduta stante, senza neppure il beneficio delle attenuanti, ma, evidentemente, per Berlusconi non valgono nè le leggi umane, nè quelle divine, anzi, prima o poi, riuscirà ad ottenere la prescrizione breve anche per i peccati mortali, per usare il linguaggio un tempo caro anche ai vertici della Chiesa, prima che il relativismo etico travolgesse anche loro.

Dal momento che abbiamo giurato di prendere sul serio le parole di Berlusconi relative alla povera minorenne ” pagata per salvarla dalla strada”, possibile mai che nessuno, neppure il suo parroco abbia il coraggio civile di proporlo per la beatificazione in vita?

Sarebbe un evento senza precedenti, del resto se non ora quando?