Salva Sallusti, Senato affossi la legge bavaglio

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 7 Novembre 2012 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA

Il commento è stato scritto da Giuseppe Giulietti prima che il testo venisse rimandato in commissione, durante un’intensa discussione al Senato. Le sue considerazioni e il suo allarme contro una “legge bavaglio” rimangono comunque valide.

ROMA – Come avevamo previsto la legge bavaglio non è tornata nel cassetto della commissione giustizia del Senato, anzi il testo è stato rispedito in aula per la definitiva approvazione. Contrariamente alle aspettative degli illusi o forse sarebbe meglio dire dei collusi, la nuova bozza resta pessima.

Restano le sanzioni, le multe sono elevatissime, le disposizioni si applicheranno anche ai siti editoriali, la rettifica immediata non bloccherà né l’azione penale, né quella civile, la interdizione dalla professione continuerà a sussistere e sarà decretata da giudici e ordine professionale.

Nulla, invece, è stato previsto per tutelare cronisti ed editori dalle cosiddette querele temerarie, quelle che vengono scagliate come minacce preventive contro editori e cronisti nato per scoraggiati, per indurli ad omissione e autocensura.

La gran parte di queste querele finiscono poi in archivio, ma “al temerario” non viene applicata alcuna sanzione, come invece accade in altri paesi, soprattutto quando il molestatore è un pubblico ufficiale.

Altrove, infatti, il molestatore dei cronisti, il disturbatore del diritto dei cittadini ad essere informati, viene considerato un nemico della legalità e della trasparenza, in Italia, al contrario, può diventare presidente del consiglio o dirigente del partito trasversale del risentimento e del bavaglio.

Ci auguriamo che il Senato affossi in aula questa legge e lo faccia senza ricorrere al voto segreto, in modo tale che ciascuno si assuma le sue responsabilità e non si nasconda dietro ” il Cappuccio” del voto segreto. Nel frattempo sarà meglio ritirare fuori dai cassetti la campagna “ No bavaglio” e tornare a rianimare piazze e reti, prima che a costoro venga in mente di esporre il cartello: Divieto di accesso!