Silvio, l’avvelenatore di pozzi inventa una “opposizione da vergogna”. Tutti zitti o quasi

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 28 Settembre 2009 - 17:18| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

“La sinistra italiana adorava Stalin, Mao, Pol Pot”… “Le opposizioni hanno inneggiato alla morte dei 6 militari italiani…”. Chi è l’autore di questo delirio? Naturalmente lui, sempre lui, il presidentissimo.

A riascoltarlo vengono in mente le parole della signora Veronica, quando invitava i suoi amici a non eccitarlo e a farlo curare.

Non vi è dubbio che qualcosa di terribile stia tormentando quest’uomo, qualcosa che solo lui sa cosa sia e che lo porta ad alzare i toni, a minacciare tutto e tutti. Eppure le ultime imprese non possono essere liquidate con una battuta più o meno spiritosa e neppure paragonando Berlusconi a Saddam oppure a Mussolini.

Quando un presidente arriva ad accusare le opposizioni, in modo volutamente ambiguo, di aver gioito per la morte di 6 ragazzi italiani, siamo in presenza di un avvelenatore dei pozzi, di qualcuno che, per interessi privati, non esita a mettere a ferro e fuoco il sistema democratico.

Di questi deliri è costellata la strada del berlusconismo, eppure non è possibile rassegnarsi o addirittura liquidare quanto è accaduto ieri come l’ennesima manifestazione di uno spirito esuberante e bizzarro.

Proviamo solo a pensare cosa mai sarebbe accaduto se ad un esponente della opposizione, del livello di Berlusconi, fosse mai venuto in mente di accusare il presidente di essere antisemita, razzista, xenofobo e filo nazista, dal momento che suoi elettori e simpatizzanti si sono abbandonati e si abbandonano ad atteggiamenti di questo segno.

Allora perché dovrebbe essere consentito a Berlusconi quello che non è consentito ad alcun altro? Perché possiede tante tv e decide lui? Per quale singolare ragione nessun giornalista ha provato ad urlare:  “…Presidente a quale opposizione si riferisce?” Dove come,quando un solo esponente della opposizione politica avrebbe detto queste nefandezze? Ci sarà un inviato che lo inseguirà sino a strappargli una risposta, oppure esiste un altro lodo che impedisce di rivolgere le domande al presidente?

Gli ultimi sopravvissuti saranno messi a posto dal fido ministro Scajola, che ha già annunciato che ci penserà lui a mettere in riga quei programmi e quei giornalisti che dovessero avere in mente qualche domanda non concordata o addirittura che volessero ficcare il naso, tanto per fare un esempio, nel processo Dell’Utri o nelle vere ragioni di uno scudo fiscale che ha fatto commuovere tanti picciotti e tanti amici dell’onorata società.

Di fronte a questo delirio pubblico, forse le opposizioni dovrebbero smettere di litigare tra loro o di dedicarsi solo alle percentuali congressuali. Forse è giunto il momento non tanto di urlare in piazza, quanto di indossare l’abito blu e di recarsi insieme dal Presidente della Repubblica per segnalare la gravità del comizio di ieri e il rischio che il nostro ordinamento democratico e costituzionale possa subire ulteriori lesioni. Non abbiamo simpatia per quelli che ogni mattina provano a tirare per la giacca il presidente Napolitano, ma proviamo altrettanto fastidio per quelli che fingono di vivere in Svizzera e attendono sempre il momento buono, anzi lo attendono da vent’anni.

Una ultima rispettosissima domanda la vorremmo infine rivolgere ai presidenti delle Camere, Schifani e Fini: ”Nei giorni scorsi le signorie vostre hanno biasimato Antonio Di Pietro perché aveva definito mafioso il comportamento di un Parlamento che dà il via libera allo scudo fiscale che, detto tra noi, non è certo una mazzata per la criminalità comune e finanziaria. Sia come sia: se i presidenti hanno sentito il bisogno di respingere le parole del leader della Italia dei Valori, cosa mai diranno nei confronti di un presidente del Consiglio che ha detto di tutto e di più, gli ricorderanno per esempio, il cordoglio unanime del Parlamento per la morte dei 6 militari?

Lo inviteranno ad un comportamento più sobrio e misurato, oppure anche per loro quello che dice e fa Berlusconi è da considerarsi al di sopra e al di sotto delle leggi e della Costituzione?