Grecia senza via d’uscita. Tsipras, bluff a poker: in mano quasi niente

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 17 Febbraio 2015 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA
Grecia senza via d'uscita. Tsipras, bluff a poker: in mano quasi niente

Grecia senza via d’uscita. Tsipras, bluff a poker: in mano quasi niente (foto Ansa)

ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato su Uomini & Business un articolo dal titolo “Grecia senza via d’uscita“. Turani analizza la politica del neo-premier Alexis Tsipras, la cui strategia è considerata pericolosa “per l’Europa e per la Grecia”. Turani teme che l’obiettivo di Tsipras sia quello di uscire dall’Euro e di entrare “nell’orbita russa”. Non si spiegherebbe altrimenti, prosegue Turani, l’ostilità nei confronti dell’Unione Europea e della Troika. Una politica che Turani definisce “un bluff a poker”, visto che Tsipras non avrebbe in mano carte sufficientemente buone.

Ecco l’articolo completo:

Fino a qualche giorno fa sembrava ovvio che prima o poi sulla Grecia si sarebbe arrivati a un accordo. Tsipras, si diceva, fa la voce grossa perché deve comunque conseguire qualche vittoria. E fra le tante cose che aveva promesso, due erano centrali: via la Troika e cancellazione di buona parte dei debiti accumulati (pari al 170 per cento del Pil).

Da ieri sera, invece, tutti cominciano a convincersi che sbrogliare la matassa greca non sarà facile e forse nemmeno possibile. Nessuno in Europa pensa che si possano dare altri soldi alla Grecia (che sta arrivando velocemente al default) senza un controllo internazionale. I debiti poi non vanno assolutamente cancellati. Su questi due punti l’Europa sembra molto compatta e molto decisa. E c’è una ragione: se si accetta di fare questo per la Grecia (soldi in cambio di nessun controllo), poi potrebbe diventare una richiesta usuale da parte di altri paesi che stanno un po’ in difficoltà.

Su tutto il resto, si può ragionare. Se Tsipras vuole un po’ meno di austerità, va bene. Se vuole più tempo per pagare, va bene.

E’ per questo che ancora ieri sui mercati c’era un certa fiducia in un accordo. Ma adesso è cambiata ogni cosa. L’Europa apre su tutto il fronte delle richieste di Tsipras, meno sulle due a cui lui e il suo governo tengono di più. L’Europa dice: è un po’ come se uno volesse soldi in prestito senza firmare nemmeno una cambiale, perché questo sarebbe offensivo.

Tsipras sta facendo un bluff a poker non avendo in mano quasi niente. Forse pensa di avere una scala reale: uscire dall’euro e entrare nell’orbita russa. Ma si tratta di una carta molto pericolosa (per l’Europa e per la Grecia). Putin forse potrebbe accettare, all’inizio, pur di portare via la Grecia all’Europa. Ma poi, inevitabilmente, anche Mosca chiederebbe a Atene di mettere a posto i conti.

Insomma, quello che Tsipras sembra non voler capire è che non può difendere il “buon diritto” dei greci a vivere con i soldi altrui, come è stato finora e come sarebbe ancora per molti anni.

D’altra parte, lui proprio questo ha promesso alla sua popolazione e proprio per questo ha vinto le elezioni. A questo punto è probabile che nemmeno lui sappia più come fare per fare marcia indietro. In questo caso, la situazione greca può diventare una tragedia per il popolo greco: niente soldi, nessun aiuto, e la necessità comunque di fare ordine nell’economia più disordinata del Vecchio Continente. Cioè sacrifici e ancora sacrifici.