Hacker profumo di Russia. Atomica odor di bluff. Se Putin la usa, perde

Hacker in azione di disturbo (non ancora riuscito boicottaggio) infrastrutture e servizi digitali in Occidente. Con tutta probabilità un'arma che la Russia usa. Putin userà anche le atomiche se la nuova offensiva fosse fermata dalle armi occidentali? Se lo fa, allora la guerra la perde.

di Riccardo Galli
Pubblicato il 6 Febbraio 2023 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA

Foto Ansa

Hacker in azione di disturbo in tutto l’Occidente. Per ora disturbo di centinaia di server, non sono ancora riusciti a far diventare il disturbo molesto in autentico boicottaggio di servizi e infrastrutture telematiche. Si può legittimamente temere siano per così dire prove tecniche di boicottaggio e disarticolazione dei tessuti nervosi digitali dell’Occidente. E si può quasi scommettere che sia quella della Divisione Hacker un’articolazione delle Forze Armate della Russia di Putin. E che quella degli attacchi cibernetici sia un’arma che Putin intende usare e calcola possibile usare nella strategia del maggior danno possibile alla vita civile degli elettorati e pubbliche opinioni d’Occidente. Questi hacker che hanno fatto sortita d’attacco ieri hanno forte profumo di Russia,  e il profumo di Russia è come il maggiordomo nei gialli, anzi di più. Hacker al profumo di Russia sono insieme il primo sospetto, il maggior indiziato, quelli che hanno occasione, opportunità e soprattutto movente: la guerra all’Occidente.

Offensiva russa già partita. Se va male userà l’atomica?

Dal fronte, anzi dai fronti la sensazione è che l’offensiva d’inverno 2023 russa sia già partita e si svilupperà nelle prossime settimane. Offensiva che dovrebbe, entro marzo, dare ai russi e a Putin il pieno controllo di quella parte di Ucraina di cui Putin si accontenterebbe di impossessarsi: circa un quarto del paese (per le proporzioni, come se qualcuno si prendesse Alto Adige, Veneto, Lombardia e Piemonte dicendo che non erano Italia ma erano sue). Poi, preso quanto vuole, Putin proclamerebbe la vittoria e l’inizio della pace, la “sua” pace. Ma non dovesse farcela l’Armata russa? A quel punto davvero Putin darà il via libera all’uso sul campo di battaglia in Ucraina di armi atomiche sia pure a potenza e raggio d’azione limitati e ridotti? Davvero se i tank e i missili a lungo raggio e domani forse i caccia bombardieri forniti dall’Occidente dovessero fermare e respingere l’offensiva russa allora Putin spara le atomiche cosiddette tattiche?

Odor di bluff

Odor di bluff e non perché Putin sembri avere scrupoli umanitari, a suo modo di vedere e dire sta combattendo contro la degenerazione e i degenerati, contro ciò e contro chi sporca e insozza il mondo, quindi nessun scrupolo. E allora perché bluff? Perché Putin sa o dovrebbe sapere che se spara ordigni nucleari la conseguenza più o meno immediata è che la guerra, e non solo la guerra, la perde. E perché lui la perda non c’è bisogno del reciproco e mutuo olocausto nucleare. L’anno di guerra in Ucraina ha mostrato che l’esercito russo non è in grado di reggere un confronto/scontro dove l’Occidente usasse in battaglia tutto il suo arsenale convenzionale. Artiglieria, aeronautica, missilistica, intelligence satellitare, logistica, equipaggiamenti, dotazioni elettroniche dei mezzi corazzati vedono la manifesta e per certi versi inattesa superiorità dei mezzi e potenza militare dell’Occidente. L’anno di guerra ha mostrato che un confronto diretto con i rispettivi arsenali convenzionali avrebbe esito scontato. Scontato e veloce: l’Armata russa reggerebbe forse settimane, non mesi. Quindi ad un lancio di atomiche tattiche russe in Ucraina una risposta anche convenzionale dell’Occidente a pieno arsenale determinerebbe che Putin la guerra la perde.

Muoia Sansone con tutti gli occidentali

L’unica configurazione in cui Putin può sparare un’arma atomica è quella del “muoia Sansone con tutti gli occidentali”. Può farlo, meglio: può pensare di farlo. Ma sarebbero in molti a fermargli la mano e non solo in Occidente. Un pianeta percorso da esplosioni atomiche non è certo quel che vogliono in Cina o in India e non pochi neanche in Russia. Putin le atomiche cosiddette da teatro ce l’ha e ha forse anche la voglia di spararle sulla testa degli ucraini ma se le spara perde la guerra. E’ un dato strategico. Così come dato strategico è che nell’arsenale degli occidentali scarseggino se non manchino riserve di mezzi (decenni di pace hanno svuotato gli arsenali soprattutto in Europa). E dato strategico è che l’unica inferiorità di mezzi e risorse in dotazione all’Occidente è nella consapevolezza che la guerra di Ucraina o si vince o si perde e quindi il buco strategico occidentale è nella appunto consapevole e decisa volontà di vincerla.