Italia, 15 anni di recessione: grafico della crisi. Berlusconi non c’è più ma…

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 19 Maggio 2017 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Italia, 15 anni di recessione: grafico della crisi. Berlusconi non c'è più ma...

Italia, 15 anni di recessione: grafico della crisi. Berlusconi non c’è più ma…

ROMA – L’Italia è davvero un paese ordinato, in salute, che attende solo di fare il grande balzo in avanti? si chiede Giuseppe Turani in questo articolo pubblicato anche su Uomini & Business. La risposta è sconsolata e sconsolante: “Nemmeno per idea”.

“L’Italia è un paese profondamente malato. Quasi al punto che si dubita possa un giorno guarire. Naturalmente la retorica grillina (e quella di certa sinistra dura e irresponsabile) spiega che, se qui le cose vanno male, è tutta colpa di Renzi e del suo Pd. E’ possibile  che Renzi non abbia fatto tutto quello che pur si poteva fare. Ma la malattia Italia viene da lontano.

Per capirlo, basta perdere qualche secondo e dare un’occhiata al grafico che accompagna questo articolo. E’ molto semplice, è stato ricavato da dati dell’Ocse e riguarda gli anni dal 2000 al 2014, quando Renzi ancora stava cercando di capire come fare per diventare presidente del Consiglio o lo  era appena diventato.

Nelle ordinate, cioè sull’asse verticale, troviamo il Pil pro-capite italiano e quello degli  altri maggiori paesi industrializzati. In questo periodo di tempo cade la Grande Crisi (dal 2007 in avanti). Però si nota subito una prima cosa e non è bella: l’Italia è l’unico paese fra quelli presi in esame in cui il reddito pro-capite arretra. Nettamente. Solo il Portogallo si colloca sulla linea dello zero, cioè non cambia il suo reddito pro-capite. Tutti gli altri aumentano. L’unico paese che va indietro, e non avanti, siamo noi.

Purtroppo, per i teorici dell’Italia bel  paese, il grafico, come tutti i grafici, ha anche una linea orizzontale, l’ascissa. E su quella linea che cosa troviamo? L’andamento complessivo, nello stesso periodo 2000-2014, della produttività. Come si può facilmente notare, sono solo tre i paesi in cui la produttività diminuisce invece di aumentare: Italia, Portogallo e Spagna. Ma l’Italia è quella che arretra di più, oltre il 5 per cento. Spagna e Portogallo sono quasi in pareggio, arretrano, ma di poco.

Questa è la fotografia dell’Italia in una sola immagine. Quale può essere il significato di questa immagine? Che siamo un paese male organizzato, che usiamo male le nostre risorse, che spendiamo male i nostri soldi. Siamo un paese dove il capitale e il lavoro “producono” meno che altrove.

Come si cura questa malattia? Riorganizzando il paese, se qualcuno vuole farlo. Altrimenti si può andare avanti così e accettare di diventare sempre un po’ più poveri e un po’ più marginali. Per divertirci e distrarci un po’, nel frattempo, possiamo litigare sulle intercettazioni di babbo Renzi e, domani,  su quelle di babbo Boschi. Intanto, la produttività del paese arretra e il nostro benessere pure”.