Lancia, ballo in maschera

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 21:29| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA

GINEVRA- La nuova Fiat – Chrysler sceglie il palcoscenico di Ginevra per mandare in scena una sorprendente edizione del ballo in maschera.. Convinta che per salvare la pelle ogni mezzo sia buono, anche il più improbabile dei travestimenti, proprio come accade nell’opera di Giuseppe Verdi. E allora non c’è da stupirsi se il recupero del marchio Lancia: “una operazione ormai conclusa” sostiene Sergio Marchionne, avvenga proprio facendo indossare ai modelli Chrysler la mascherina della Lancia. Che per la verità si addice ben poco alla stazza dei modelli della casa americana. E il travestimento non riesce a celare la vera strategia che si nasconde dietro questa operazione. Inutile illudersi la Lancia è destinata “sciogliersi” in Chrysler senza lasciare traccia. Come spesso accade sono soprattutto i dettagli a tradire il disegno complessivo.

Nelle anticipazioni fotografiche distribuite dalla Fiat solo qualche settimana prima dell’inaugurazione del salone di Ginevra, la nuova Ypsilon mostrava una calandra caratterizzata da listelli verticali, nel più puro stile Lancia. Ma sullo stand gli stessi listelli sono apparsi collocati in orizzontale. La stessa “cura” è stata estesa, in occasione del face lifting, anche alla Delta. Se l’intento era quello di rafforzare il family feeling dei modelli Lancia e Chrysler bisogna riconoscere che l’obiettivo è stato raggiunto. Ma a spese dell’omologazione dei modelli Lancia rispetto a quelli americani. Una soluzione che non farà felici i lancisti. Che, nonostante tutto, ci sono ancora e che altre marche si affretterebbero a tutelare. Se non altro per mantenere in vita un marchio che ha fatto la storia dell’auto. Un patrimonio che potrebbe contribuire alla concreta ripresa delle vendite, forse più ancora della nuova Thema e della improbabile Flavia, che nel 2010 sono rimaste al di sotto delle 100.000 unità. Destino inevitabile per una marca ridotta da anni ad avere in listino un solo modello, la Ypsilon.

Considerato che la nuova Delta e la Musa sono ormai poco più che comparse. E siccome i lancisti vivono ormai di ricordi ed i ricordi si accompagnano alla nostalgia qualche lacrima la dovranno pur versare pensando che nel non lontanissimo 1990 la loro marca surclassava una Audi alle prese con drammatici problemi di affidabilità e che vent’anni dopo è arrivata a vendere in Europa quasi 650.000 auto all’anno. Per non parlare dei successi in Cina e Stati uniti. E anche la gioia per il ritorno della Lancia sul mercato inglese e Irlandese, dai quali è assente da anni finirà per lasciare ben presto spazio alla disperazione quando dovranno prendere atto che sulla calandra il marchio delle Lancia dovrà farsi parte per lasciare spazio a quello della Chrysler. E siccome ne hanno visto di tutti i colori chineranno ancora una volta la testa. Prenderanno atto, non senza colpevolizzarsi, che si tratta della giusta punizione per una brutta storia di ruggine che ha penalizzato la Lancia in quei paesi negli anni 80. Eppure qualcuno prenderà coraggio e rivendicherà il valore di una storia sopravvissuta inalterato nonostante tutto, consolidata nel più grande Lancia Club d’Europa. Ma alla fine si metteranno ancora una volta il cuore in pace.

La Chrysler Yspsilon, si consoleranno, potrà far tesoro della forza di un marchio mondiale che, ci si immagina, sarà considerato in Inghilterra alla stregua di un costruttore domestico ed avvalersi della sua rete di distribuzione e di vendita. Vi immaginate il loro sconforto quando qualcuno li informerà che nel mese di gennaio 2011 le vendite di Chrysler in Gran Bretagna si sono attestate a quota 56 unità. E’ vero, ha surclassato l’Aston Martin che è rimasta a quota 55 ma è ancora così lontana da Bentley (75) e Abarth (78). Una base di partenza piuttosto modersta e anche immaginando di moltiplicare le vendite per dieci sarà difficile rientrare dei notevoli costi degli necessari per spostare la guida a destra. (piantone dello sterzo, pedaliera e plancia) .Tanti auguri Lancia, non si può che migliorare.