Legge di stabilità: un segnale agli italiani. E all’Europa

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 22 Ottobre 2015 - 12:45 OLTRE 6 MESI FA
Legge di stabilità: un segnale agli italiani. E all'Europa

Legge di stabilità: un segnale agli italiani. E all’Europa (foto Ansa)

ROMA – Giuseppe Turani ha scritto su Uomini e Business un articolo intitolato Manovra/Un segnale agli italiani. BlitzQuotidiano vi propone l’articolo integrale:

L’Europa non si smentisce mai. Un giorno un commissario dice che la Legge di stabilità italiana va bene. Il giorno dopo un altro commissario sostiene invece che non ci siamo: meno tasse sul lavoro e non toccate quella sulla casa, che deve rimanere al suo posto.

Va detto che di fronte a queste divisioni e a questi ripensamenti Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan non sembrano essersi emozionati troppo. In tutte le sedi pubbliche ostentano molta sicurezza. Anzi, ogni tanto alzano pure la voce.

Come mai? Per due ragioni.

La prima è che alla fine l’Europa approverà questa Legge di stabilità (salvo qualche eventuale correzione marginale). E l’Europa dirà si perché se comincia a fare le pulci all’Italia, poi non si salva quasi più nessuno (a partire dalla Francia e dalla stessa Germania).

Fra l’altro tutti in Europa hanno capito che ormai la semplice parola “austerità” può provocare forti reazioni di rigetto. Quindi si lavora di punta e tacco più che di pestate sul freno. Hai visto mai che gli italiani ci diano retta, almeno un po’?

Ma non sarà così. Padoan è troppo un bravo economista per ignorare quello che sanno anche gli studenti bocciati in economia, e cioè che sarebbe più consigliabile abbassare le tasse sul lavoro e lasciar stare quelle sulla casa. Siamo nell’ovvio della politica economica.

Però ha sposato la tesi dell’eliminazione della tassa sulla prima casa. Perché? Perché si è convinto che questo sarà un segnale importante, vistoso, per la gente: via una tassa, non se ne parla più. Inoltre sa che più dell’80 per cento degli italiani (dai pensionati ai dirigenti d’azienda) possiede una casa e quindi l’eliminazione di questa tassa può avere un certo effetto sui bilanci familiari. E, si spera, stimolare un po’ i consumi.

Insomma, Renzi e Padoan non hanno preso questa decisione una sera al ristorante. L’hanno meditata, hanno messo in conto che ci sarebbero state delle proteste, ma hanno deciso di andare avanti.

Lo fanno per cercare voti? Padoan lo ha ammesso chiaramente e senza arrossire: come economista io sarei stato favorevole all’altra soluzione (le tasse sul lavoro), ma non sono un politico. Renzi, che è un politico, mi ha convinto che era meglio così.

D’altra parte, il dovere di un politico non è anche quello di aggregare consensi intorno alla propria linea?