Francia. L’ Europa nel micidiale mirino jihad, da Londra a Madrid a Parigi

Licinio Germini
Pubblicato il 7 Gennaio 2015 - 19:41| Aggiornato il 13 Novembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Polizia e ambulanze davanti alla sede di Charlie Hebdo

Polizia e ambulanze davanti alla sede di Charlie Hebdo

FRANCIA, PARIGI – La strage nella redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo, a Parigi, fa rivivere all’Europa l’incubo dell’aggressione jihadista al mondo occidentale. E la memoria corre agli attentati di Madrid nel 2004 e a Londra nel 2005, come rappresaglia alla guerra contro al Qaeda, all’indomani dell’11 settembre 2001.

11 MARZO 2004 – Il primo grande attacco all’Europa avviene a Madrid, tre giorni prima delle elezioni generali spagnole. Dieci zaini riempiti con esplosivo vengono fatti esplodere in quattro treni regionali di Madrid, in quattro stazioni, all’ora di punta, uccidendo 191 persone e ferendone oltre duemila.

In un primo momento si pensa agli indipendentisti baschi dell’Eta, poi però prevale la pista islamica, anche dopo la rivendicazione della Brigata Abu Hafs al Masri, che sostiene di aver agito in nome di al Qaeda per punire la Spagna, complice di Stati Uniti e Gran Bretagna di una crociata contro l’Islam. Alla sbarra finiscono 19 marocchini residenti in Spagna e 9 spagnoli che avrebbero fornito appoggio logistico e fornito gli esplosivi. Nel 2007, arrivano le prime condanne che certificano la responsabilità di una cellula terrorista di tipo jihadista.

7 LUGLIO 2005 – Alle 8.50 locali, nell’ora di punta, tre bombe esplodono quasi contemporaneamente su tre treni della metropolitana di Londra, e poco dopo esplode un autobus: 55 morti, inclusi gli attentatori, e circa 700 feriti. Quattro uomini, tutti deceduti, vengono identificati come responsabili degli attacchi: erano cittadini britannici, di origine araba. Due le rivendicazioni, entrambe attribuite a gruppi legati ad al Qaeda, come risposta al coinvolgimento britannico in Iraq e in Afghanistan. Il 21 luglio seguono altre quattro esplosioni sulla metropolitana e su un autobus, ma solo detonatori, e non ci sono vittime.

MARZO 2012 – Tre bambini e un rabbino vengono uccisi a colpi di pistola davanti ad una scuola ebraica a Tolosa. Tre militari muoiono in altri due attacchi, sempre a Tolosa e Montauban. L’attentatore, ucciso dalla polizia dopo un assedio di trenta ore, è un 23enne franco-algerino che si attribuisce legami, mai confermati, con al Qaeda, e rivendica gli attentati per antisemitismo e per punire il coinvolgimento francese nella guerra in Afghanistan.

22 MAGGIO 2013 – Due fanatici che si ispirano ad al Qaeda uccidono a colpi di machete il militare britannico Lee Rigby per strada, a Londra.

24 MAGGIO 2014 – Un uomo uccide quattro persone a colpi di Kalashnikov al museo ebraico di Bruxelles. Gli inquirenti arrestano un 29enne francese di origini arabe sospettato di essere stato in Siria nel 2013 come volontario nelle file dei jihadisti dell’Isis.