Grecia. Samaras e il voto, in gioco il futuro nella Ue

licinio germini
Pubblicato il 31 Dicembre 2014 - 11:31 OLTRE 6 MESI FA
Il premier greco uscente Antonis Samaras

Il premier greco uscente Antonis Samaras

GRECIA, ATENE – La posta in gioco delle prossime elezioni del 25 gennaio è la permanenza della Grecia nell’Europa e nell’euro. Parole dure, quasi una minaccia, quelle del premier uscente Antonis Samaras, che ha aperto ufficialmente la campagna elettorale.

In una partita difficile contro Syriza, la formazione di Alexi Tsipras convintamente anti-euro in volata nei sondaggi al 28,1% ma con un divario che si assottiglia da 3,5 a 3 punti su Nuova Democrazia, il partito di centrodestra di Samaras.

“Con la mancata elezione del presidente della Repubblica, il popolo greco ha vinto una battaglia. Ora il popolo ha l’esperienza, la conoscenza e la scelta nelle sue mani. Potrà scegliere la strada dei memorandum oppure quella della salvezza sociale”, ha annunciato il leader della sinistra radicale.

La crisi politica greca continua a spaventare l’Europa e i mercati nel timore di un possibile, nuovo effetto domino. E mentre le borse continuano a dare segnali di nervosismo con le principali piazze anche contrastate (anche per l’effetto petrolio), Fitch sottolinea come le elezioni greche “aumentino il rischio del deterioramento del credito del Paese”.

Se il nuovo esecutivo che emergerà dalle urne – avverte l’agenzia di rating – fosse a guida Syriza, i negoziati con Ue-Bce-Fmi diventerebbero più difficili e prolungati. In questo quadro, prosegue, il “flusso di cassa” di Atene ne soffrirebbe, considerando anche che il Paese non avrebbe accesso al mercato, innescando una fuga di capitali. Samaras, dopo la mancata elezione del nuovo presidente della Repubblica, è stato ricevuto dal capo dello Stato uscente Karolos Papoulias per decidere le questioni di carattere tecnico che riguardano il voto.

Davanti alle tv, il premier ha ribadito la voglia di non arrendersi e di dare battaglia per tenere la Grecia in Europa. “Il Parlamento è stato sciolto in anticipo ma il popolo – ha accusato – non voleva le elezioni anticipate, che si terranno solo per interessi di parte. Quando però si tratta della sicurezza e della stabilità della nazione allora servono le battaglie di verità e di responsabilità. In questa battaglia la patria e la permanenza della Grecia in Europa sono al di sopra di ogni altra cosa: faremo questa battaglia per il futuro dei nostri figli”, ha sottolineto.

Pronta la risposta di Tsipras: “Samaras – ha affermato il suo partito in una nota – non ha ancora capito il motivo per cui si va a elezioni anticipate. Il governo è caduto a causa della sua politica e sotto il peso del malcontento sociale”. In attesa del decreto presidenziale che dovrà fissare tra l’altro anche la data della convocazione della nuova assemblea parlamentare, i media locali anticipano le possibili date.

Le tre ‘chiame’ per l’elezione del nuovo Capo dello Stato potrebbero iniziare intorno al 12 febbraio. Per la prima votazione servono 180 voti. Nel caso di mancata elezione del Presidente della Repubblica, il voto si ripete dopo cinque giorni e sono sufficienti 151 voti su 300. Se anche la seconda votazione fallisce, per la terza e ultima votazione prevista dopo altri cinque giorni sono sufficienti 120 voti.