Ucraina. Rinasce il G7 per condannare aggressione Putin a nuovo governo Kiev

Licinio Germini
Pubblicato il 4 Marzo 2014 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA
Riunione del G7

Riunione del G7

USA, WASHINGTON – Rinasce il G7 per condannare l’aggressione di Mosca al nuovo governo ucraino. Al termine di una giornata convulsa, segnata da una febbrile attivita’ diplomatica tra le due sponde dell’Atlantico, domenica la Casa Bianca ha diffuso una nota congiunta che sancisce l’isolamento internazionale di Vladimir Putin.

“Noi Stati Uniti, i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea – esordisce il comunicato – ci uniamo per condannare la chiara violazione della Russia della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”.

Barack Obama ottiene cosi’ un primo importante successo politico, riuscendo a unire su una piattaforma comune i suoi alleati occidentali e i vertici di Bruxelles a fianco di Kiev. E’ vero che da anni, lo stesso G8 viene accusato di non essere piu’ lo strumento principale della governance mondiale. Non a caso da tempo viene affiancato da un altra struttura piu’ allargata, il G20, in cui sono presenti anche i nuovi colossi del ‘Brics’, come Brasile, Cina, India. Una nuova struttura che rappresenta i due terzi del commercio e della popolazione mondiale, all’ interno della quale c’e’ qualche tensione con gli States. Tuttavia, in un momento in cui i blindati occupano Crimea, Obama incassa comunque un primo, parziale, ma importante risultato che rilancia la sua leadership mondiale.

Il Commander in chief è riuscito anche a piegare le resistenze europee, soprattutto tedesche, circa il futuro del summit G8, in programma proprio in Russia, a Sochi, a giugno. Sin dal primo momento, Obama aveva indicato come il primo ‘costo’ da fare pagare al Cremlino, proprio il boicottaggio di questo vertice. Il segretario di Stato americano John Kerry era arrivato a minacciare Putin ipotizzando una sua clamorosa cacciata dal ‘Gruppo degli 8’. Una posizione che era stata accolta da ”scetticismo” da Berlino. Ma queste resistenze sono state spazzate via: ”Le azioni russe in Ucraina – si legge nella nota del G7 – violano i principi e i valori che animano il G7 e il G8. Quindi abbiamo deciso per il momento di sospendere la nostra partecipazione alle attività connesse alla preparazione del G8 di giugno a Sochi, fino a quando non tornerà il clima in cui il G8 sia in grado di avere una discussione significativa”.

Bastone, ma anche carota, a dimostrazione del fatto che la situazione resta molto fluida. ”Invitiamo la Russia – propone il G7 – a risolvere eventuali preoccupazioni circa la sicurezza o tutela dei diritti umani nei confronti di Kiev con negoziati diretti, e/o tramite una mediazione internazionale sotto l’egida delle Nazioni unite o l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Siamo pronti a collaborare con questi sforzi. Chiediamo inoltre a tutte le parti interessate di comportarsi con il massimo autocontrollo e senso di responsabilità, pur di diminuire le tensioni”.

Infine, la netta scelta di campo a favore del governo provvisorio di Kiev, a cui il G7 promette appoggio non solo politico ma anche economico: ”Ci impegniamo – afferma il ‘Gruppo dei 7’ – a sostenere l’Ucraina nei suoi sforzi per ristabilire l’unità e la stabilità politica ed economica del Paese. A tal fine, sosterremo il lavoro dell’Ucraina nel negoziato per un nuovo programma con il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, l’Unione europea, e ad attuare le riforme necessarie. (ANSA).